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Curiosità su grotte e caverne

Segni nelle caverne

Due studiosi dell’università dell'Università di Victoria in Canada hanno analizzato gli affreschi presenti in 146 caverne preistoriche francesi.

Sulle mura di queste grotte, a fianco a dipinti raffiguranti animali e più raramente uomini, si trovano anche segni di vario tipo finora poco studiati. Punti, linee, cerchi, triangoli ma anche segni più complessi come spirali o impronte di mani. Attraverso questo studio sono state inserite queste rappresentazioni in un database, e i risultati sono stati sorprendente: 26 di questi segni si ripetono in quasi tutti i siti archeologici.

Già questo risultato basterebbe a far credere che non si tratti di segni casuali ma di un vero e proprio sistema. I segni infatti potrebbero essere un linguaggio, una rappresentazione del pensiero astratto (per esempio la zanna di un mammut per indicare l'animale) utilizzati per condividere informazioni, ovvero un primo passo verso la scrittura.

Se questa ipotesi fosse confermata il momento in cui l’uomo ha cominciato a disegnare e pensare astrattamente datato solitamente intorno ai 40 mila anni fa, dovrebbe essere retrodatato di decine di migliaia di anni.

Sono circa 3 mila invece i pittogrammi in ocra rossa e guano di pipistrello che decorano la Grotta dei Cervi a Porto Badisco, in provincia di Lecce, e ne fanno uno dei principali monumenti del neolitico in Europa.

Le delicate condizioni di umidità (98-100%) e di temperatura (18 °C), che hanno permesso la miracolosa conservazione delle pitture, sarebbero infatti alterate dalla presenza di visitatori, portando al rapido degrado dei disegni, motivo per il quale queste grotte non sono visitabili.

Cosa sono le stalattiti e stalagmiti?

Dalle grotte di Castellana a quelle di Frasassi, solo per citare alcune delle mete turistiche più visitate in Italia con una grande concentrazione di stalattiti e stalagmiti. Ma cosa sono? Le stalattiti sono le concrezioni calcaree che scendono dalla volta delle grotte.

Le stalagmiti hanno composizione analoga ma salgono dal pavimento della grotta verso l'alto. Dalla volta della grotta, infatti, cadono gocce d'acqua satura di calcite, o carbonato di calcio, il minerale presente nelle rocce calcaree di cui sono ricche molte grotte carsiche.

L'acqua inizia a formare sottilissimi tubicini, intorno ai quali si deposita la calcite. Queste concrezioni, con il passare del tempo, assumono forma conica e si sviluppano in spettacolari stalattiti.

Lo stillicidio che scende dall'alto deposita acqua ricca di calcite anche sul pavimento della grotta.

L'acqua tende ad evaporare mentre la calcite si accumula in cilindri calcarei che, a poco a poco, divengono stalagmiti.
Spesso una stalattite e una stalagmite possono arrivare a congiungersi, formando una colonna.