foto di boschi e foreste pagina 2 per sfondi


Foto Boschi e foreste

Passa a slideshow
slideshow


(F1)

(F3)

Notizie su boschi e foreste

Dalla notte dei tempi è nel bosco che l'uomo trova selvaggina, bacche, radici, legna da ardere e protezione.

Ma al contempo il bosco è luogo oscuro, misterioso, pieno di creature strane e orribili che appartengono al mondo dell’immaginario.

Boschi e foreste sono indispensabili per la vita sulla terra perchè, con fotosintesi clorofilliana, assorbono l'anidride carbonica.

La foresta più antica del mondo ha ben 300 milioni di anni e si trova nell'Illinois, ma è fossile, cioè morta.

Foreste e scoiattoli. Forse non tutti sanno che il futuro delle foreste dipende da come gli scoiattoli fanno le provviste per l'inverno. Lo hanno dichiarato i ricercatori della Perdue University, nell'Indiana (USA), in seguito a uno studio condotto sulle modalità di accumulo del cibo di esemplari di due specie diverse.

Gli scoiattoli grigi (Sciurus carolinensis) utilizzano un sistema "dispersivo", ossia sotterrano singole noccioline, noci e ghiande in numerosi posti, gli scoiattoli rossi del Nord-America (Tamiasciurus hudsonicus) praticano "l'accumulo dispensa", cioè le noccioline vengono raccolte e sistemate in grandi mucchi sopra la superficie del terreno.

Pare quindi che il comportamento di questi animali si colleghi al futuro delle foreste. E' tutta una questione di semi: gli scoiattoli "grigi", sotterrandoli, fanno in modo che non si secchino e che possano germogliare anche in modo ben distribuito, mentre le provviste dei "rossi" diventano vere e proprie trappole di morte per i semi.

I Tamiasciurus hudsonicus si sono distribuiti nell'Indiana in concomitanza al declino della specie locale, rappresentata dagli scoiattoli grigi, causato dalla conversione all'agricoltura intensiva di vaste porzioni della regione centrale degli Stati Uniti. La specie "oriunda" non riesce a compensare l'attività disseminatrice dei "grigi", quindi a procurare il ripopolamento dei territori riconvertiti.

"Esemplari della specie locale sono necessari per la rigenerazione delle foreste dal momento che forniscono l'unico meccanismo che permette l'allontanamento dei semi dall'albero-madre, assicurando dei successori" ha dichiarato Robert Swihart, professore di ecologia della natura.

Biodiversità dei boschi protegge dalle malattie.

Ambientalisti e trattati internazionali tendono a considerare la biodiversità come una caratteristica positiva, facendo notare che avere molte specie è utile per la sopravvivenza degli ecosistemi e che nelle zone più "biodiverse" sarebbe possibile trovare rimedi e farmaci utili all'uomo.

Ora alcuni ecologi di diverse università americane hanno scoperto che la biodiversità potrebbe proteggere direttamente l'uomo dalle malattie. Hanno infatti verificato, in un articolo pubblicato sulla rivista "Proceeding of the national academy of science" che in ambienti in cui ci sono molte specie animali la probabilità di essere infettati dalla malattia di Lyme (causata da una zecca che punge prima l'ospite principale, un topo campagnolo, e poi l'uomo trasmettendogli l'agente della malattia, il batterio Borrelia burgdorferi) è molto più bassa.

Secondo il cosiddetto "modello di diluizione" quando ci sono molti altri ospiti per il batterio (oltre al topo campagnolo) alcuni di essi resistono all'infezione e non trasmettono il batterio stesso alla zecca. Se nella stessa zona ci sono quindi topi campagnoli, scoiattoli e toporagni, la malattia si diluisce in tanti ospiti diversi e la possibilità di trasmissione della malattia dalle zecche all'uomo è molto più bassa.

Se però l'uomo degrada i boschi, molte specie scompaiono e rimane solo il topo campagnolo, l'ospite ideale per la zecca e i batteri. Per questo nei boschi poveri di specie dello stato di New York (dove sono stati condotti questi studi) la trasmissione di patogeni dalla zecca all'uomo è molto alta.
In altre zone in cui la biodiversità è alta, la trasmissione della malattia all'uomo è più bassa.