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Come funziona la nostra mente

Quando iniziai a lavorare sui computer quelle macchine venivano chiamate "cervelli elettronici".

Era un termine improprio perché si trattava di strutture elettroniche che di intelligente non avevano proprio nulla.

Svolgevano pedestremente le funzioni che gli venivano memorizzate e tutto finiva lì.

Bastava una virgola al posto sbagliato e il programma andava in tilt!

Oggi, riflettendo sulla mia visione aggiornata della mente umana, grazie ai progressi delle neuroscienze, mi si è accesa una lampadina, ovvero sono arrivato a trovare una spiegazione del funzionamento del nostro cervello che si rifà in pieno a quanto è successo nei computer.

Nel 1980 la Microsoft inventa il sistema operativo DOS con il quale si riesce a far funzionare i primi calcolatori da tavolo, o personal computer che dir si voglia.

Dopo qualche anno, sempre Microsoft, produce un pacchetto applicativo nel quale c'è un programma per scrivere ed un altro programma orientato al calcolo ed alle statistiche.

Ecco, la similitudine del nostro cervello con questi tre programmi è grandiosa, ed è forse la forma migliore per spiegare in modo definitivo ad un giovane come funziona la sua mente.

Il DOS, infatti, è quell'insieme di programmi stabili che gestisce l'interfaccia tra l'utilizzatore del computer è il suo hardware, ovvero i suoi circuiti.

Esattamente ciò che fa il nostro circuito limbico, con le ghiandole dell'amigdala, e tutto il resto.

Un computer "appena nato" possiede già il DOS. Tutti gli altri programmi che ci servono saranno installati a parte.

Il DOS gestisce tutto l'hardware, esattamente come il nostro circuito limbico gestisce tutte le esigenze del corpo, quelle inconsce e di cui non abbiamo necessità di occuparci.

Respirazione, battiti cardiaci, ecc.

Inoltre gestisce anche tutte le situazioni anomale, producendo messaggi d'errore, che stimolano un nostro intervento.

Sete, mancanza d'aria, fame, sonno, pericolo.

Diciamo che l'unica differenza che dobbiamo rimarcare è che nel nostro DOS c'è anche una sesta funzione, che è quella dell'impulso a riprodurci.

I computer non sono progettati per riprodursi!

Siamo noi che li riproduciamo in fabbrica.

Loro non ne hanno i mezzi e neppure lo scopo.

Sto chiamando DOS quello che sino a ieri conoscevamo come ISTINTO, ovviamente.

Possiamo usare altri termini più astratti, come inconscio, ma questi ci portano fuori strada.

Molto meglio sarebbe parlare esplicitamente di amigdala, con la sua brava memoria delle emozioni e eredità di tutti gli sviluppi pregressi della nostra specie e farne il parallelo col sistema operativo dei computer.

E' molto più realistico!

Allora, come dicevo, tutto il nostro istinto sta nel nostro DOS, lo ereditiamo ed è pronto all'uso.

Nel nostro encefalo, invece, abbiamo un sacco di spazio vuoto, alla nascita.

L'unica cosa che normalmente è predisposta è la specializzazione dei circuiti dell'encefalo sinistro verso operazioni logico-matematiche e quella dell'encefalo destro verso l'immaginazione e la creatività.

Così m'è venuta l'idea che la stessa cosa abbiamo messo nel computer.

Se ne abbiamo bisogno installeremo un software atto a fare calcoli e schemi logici, oppure possiamo dotarlo di programma per la scrittura o la creazione grafica, o ancora per riprodurre musica, video, ecc.

Queste due zone del cervello sono a loro volta paragonabili al computer pensando che nel nostro encefalo sinistro abbiamo facoltà molto simili e sintetizzabili con quelle di EXCEL, altro programma Microsoft utile per calcoli statistici, schemi, tabelle, ecc.

Siamo dunque nel campo della logica, della razionalità, della precisione matematica.

Nell'emisfero destro, invece, abbiamo facoltà assimilabili a quelle del programma WORD, utile per la scrittura, la fantasia, l'illustrazione, l'arte, ecc.

Detto questo, dobbiamo spiegare ad un ragazzo che mentre il suo DOS glielo abbiamo già fornito noi, per Excel e Word tutto dipenderà da cosa ci carichiamo dentro.

In altre parole gli emisferi serviranno a memorizzare le esperienze educative e quelle subite dal soggetto in prima persona.

A questo punto è ovvio che l'importanza dell'educazione è basilare per far memorizzare i concetti giusti ad un bambino, che altrimenti procederebbe basandosi sempre sul proprio istinto-DOS, di cui dispone sin dai suoi primi vagiti, con i quali richiamava l'attenzione sui suoi bisogni.

Oggi la nostra società, per colpa dell'ingordigia del mondo produttivo, ha escogitato mille modi per stimolare proprio il nostro DOS, senza che ce ne rendiamo conto.

Pur di vendere!

Pur di farsi eleggere!

E le varie classi politiche che si sono succedute al potere a loro volta ne sono fortemente influenzate e non hanno, invece, provveduto a ravvisare e correggere la brutta piega che il genere umano stava prendendo.

Tutto ciò, in pratica, ha prodotto l'idiota società consumistica in cui viviamo.

In conclusione, la soluzione sta solo in questo: insegnare bene e con i valori più alti, ai nostri figli, come funzionano i loro 3 programmi e come devono esserne sempre consapevoli e pronti ad accettare tutte quelle lezioni che li condizionino al rispeto verso gli altri, alla collaborazione al posto della competitività, alla generosità contro l'egoismo, alla bontà contro la violenza.

Un buon uso di Excel ci farà essere molto saggi, perché lì sta la realtà delle cose.

Un buon uso di Word ci farà essere creativi, ci porterà ai più alti livelli culturali e artistici e ci permetterà anche di inventare soluzioni atte realmente a migliorare la nostra vita.

Prima di tutto, ovviamente, in campo medico.

In quanto al DOS le sue funzioni primarie non vanno assolutamente soffocate, ma semplicemente controllate con la ragione.

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Autore: Enrico Riccardo Spelta

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