Biografia e vita di Brueghel Jan the older (1568 - 1625)

Insegnante di: Daniel Seghers (1590-1661), Lucas de Wael (1591-1661)
Fratello di:
Pieter Brueghel il Giovane (1564-1638).
Padre di: Ambrosius Brueghel (1617-1675).
Figlio di:
Pieter Brueghel
il Vecchio (1525-1569).
Nonno di: Jan Brueghel Peeter (1628-dopo il 1682).
Nipote di: Pieter Van Coecke Aelst (prima del 1527-c.1559).
Ha lavorato con: Hendrik van Balen, I (1575-1632) e
Peter Paul Rubens (1577-1640).
Brueghel Jan il Vecchio detto anche
"Jan Velvet",nasce a Bruxelles nel 1568, era il secondo
figlio del pittore
Pieter Brueghel
(1525-1569) conosciuto come uno dei più illustri pittori della
prima metà del Cinquecento, fu a sua volta, pittore di fiori e di paesaggi.
Suo padre morì quando lui aveva solo un anno, ma poiché la famiglia
Brueghel era composta da generazioni di pittori, il piccolo Jan crebbe
amando l'arte come il fratello Pieter che aveva quattro anni più di lui,
tenendo le opere del padre come modello.
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Jan era conosciuto con vari soprannomi: "Velvet", "Fiore" e "Paradise"
Brueghel per distinguerlo da altri membri della famiglia con lo
stesso nome; suo padre era soprannominato il "contadino Brueghel" ed il
fratello maggiore Pieter, veniva chiamato "Hell Brueghel" perché amava
dipingere immagini con fuoco e fiamme infernale e demoni.
Jan Brueghel frequenta la scuola di Anversa, dove fu allievo di
Pieter Goctkind
e probabilmente anche di
Gillis van Coninxloo durante gli anni
dal 1578 al 1584 e, durante il primo viaggio in Italia nel 1589, ha
studiato la pittura ad acquerello con la nonna materna
Mayken Verhulst.

Nel 1595 entrò al servizio del Cardinale Federigo Borromeo, arcivescovo
di Milano, che fu il suo più importante mecenate che lo fece lavorando per lui a Roma ed a Milano.
Brueghel dipinse per il Cardinale piccoli quadri altamente decorativi, in due serie
allegoriche, "
Elementi" e "
Cinque sensi"(Prado, Madrid),
che divennero poi la sua specialità.
Tornato ad Anversa solo nel 1598, l'anno dopo si sposò con Isabella de Jode ed entrò al Gilda di San Luca, la corporazione dei pittori.
Anche se piccoli, alcuni dei suoi paesaggi, che ricalcano il modello dei
panorami di suo padre, prendono vita attraverso l'inserimento di piccole
figure, storie o eventi specifici e la sua rappresentazione della natura è immaginaria, ma ricca di dettagli da vero naturalista.
Dal 1610 lavora per la corte di Bruxelles, l'Arciduca Alberto e
Isabella con il loro entourage, diventano i suoi nuovi mecenati e per
loro Jan Brueghel dipinge paesaggi minuziosamente eseguiti come il
Castello di Mariemont vicino a Bruxelles, dipinto su una lastra di rame di 9,5 x 15 cm che ritrae i suoi mecenati.
La grande sensibilità per i tessuti di Jan Brueghel gli vale in nuovo soprannome
"Velluto Brueghel" e, per la sua bravura a dipingere fiori, Fiore Brueghel.
Proprio per questa sua straordinaria bravura viene invitato a dipingere fiori nelle opere di altri artisti,
come le ghirlande di fiori intorno alle Madonne di
Peter Paul Rubens.
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Dopo che Isabella muore nel 1603, lasciandolo con una figlia e un figlio, Jan II (1601-1678), che diventerà anche lui un
pittore conosciuto come
Jan
Brueghel il Giovane, nel 1605 il pittore si risposa con Catharine van
Marienberghe con la quale avrà altri otto figli, tra cui il pittore Ambrosius Brueghel (1617-1675).
Dal 1510 al 1520 il pittore comincia a dipingere fiori "esotici" per il
suo tempo: tulipani, giacinti, margherite, nasturzi e girasoli appena
arrivati dall'America e che erano di moda.
Jan Brueghel deve il soprannome di "Paradiso Brueghel" o "Eden Brueghel"
perchè sapeva comporre magistralmente nature morte con fiori e frutta,
perfetti in ogni minuscolo particolare, di tutte le stagioni, come se le
avesse colte proprio nel Paradiso terrestre.
Lo stile di Jan Brueghel, come fece lui con i paesaggi di suo padre, è
stata perpetuata dai figli Jan Brueghel II o il giovane (1601-1678) e
Ambrosius Brueghel (1617-1675), i cui figli hanno poi portato avanti la
tradizione nel XVIII secolo.
Jan Brueghel morì ad Anversa di colera nel pieno della sua fama nel 1625.
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