Il mio amico giardiniere
Il mio amico giardiniere
Titolo originale: Dialogue avec mon jardinier
Nazione: Francia
Anno: 2007
Durata: 109'
Genere:
Commedia
Regista: Jean Becker
Cast: Daniel Auteuil, Jean-Pierre Darroussin, Fanny Cottencon, Hiam
Abbass, Elodie Navarre.
Produzione: 20th Century Fox
Data di uscita 23 Novembre 2007
(pubblicita' prj A1)
Trama
Un pittore parigino di successo, sulla cinquantina (Daniel Auteuil), torna alle sue radici, alla casa dell'infanzia, nella campagna francese e mette un annuncio per trovare un giardiniere sul posto.
Proprio per caso, il primo candidato, che si rivelerà quello giusto, è un vecchio compagno di scuola (Jean-Pierre Darroussin), che il pittore non vede da quando erano bambini.

Mentre i due ritrovati amici trascorrono diverso tempo insieme, il pittore scopre via via un uomo che prima lo affascina, poi lo stupisce per la sua visione semplice e onesta del mondo.
Così, i due uomini si ritrovano a vivere una sorta di adolescenza tardiva e fraterna, che mescola insieme famiglie, esperienze, carote e zucchine, vita e morte, viaggi in aereo, cespugli di more, gusti e colori.
Vedendo ogni cosa attraverso gli occhi dell'altro, ognuno scopre,rivalutandolo, un mondo nuovo.
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Commento
Il titolo originale era il titolo giusto; il film racconta di una amicizia, racconta un dialogo, un lungo discorso con un giardiniere.
Il dialogo fra un cittadino stressato, al limite della depressione, con una persona semplice che non si è mai mosso per tutta la vita dal paese dove è nato, salvo che per le vacanze.
Nascerà un grande affiatamento, fatto di ricordi e discussioni su due visioni opposte del mondo, quella urbana e sofisticata e quella naif del paesano incolto ma saggio e sincero.

Il regista Jean Becker, mette in scena, con l'eleganza della semplicità,
una fetta di vita di due persone diverse, contando quasi completamente
sulla bravura dei due splendidi attori.
Il dialogo che occupa tutto il film, toglie ai due protagonisti la
scorza esterna, la parte che tutti vedono, per lasciare intravvedere,
fra le parole, nel profondo dei loro sentimenti.
Il dialogo è molto semplice e verosimile, tanto da fare credere allo spettatore in una serie di luoghi comuni che i due protagonisti sanno rendere divertenti.
Il confronto fra la vita di città, con il suo traffico, piena di
importantissime cose inutili e la concreta vita di campagna, sono
argomento di banale contrapposizione dalla fiaba dei topi di campagna ed
di città, e non c'è niente di nuovo da dire.... salvo...
Salvo il modo di dirlo, attraverso un dialogo divertente e lieve che non pretende di insegnarci niente.
Va bene per una tranquilla serata in poltrona.
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