BIGLIETTO - I MUSEI DI PIAZZA SAN MARCO
Un unico biglietto valido per accedere:
al Palazzo Ducale, Museo Correr, al
Museo Archeologico Nazionale e dalle
Sale Monumentali della Biblioteca Nazionale
Marciana,
Intero 12,00 euro
Ridotto 6,50 euro Acquista i biglietti online
Sono previsti prezzi speciali per gruppi e per tesserati.
E' possibile acquistare il biglietto MUSEO PASS che consente la visita anche a Ca’ Rezzonico, Museo del Settecento Veneziano, Casa di Carlo Goldoni, Museo di Palazzo Mocenigo, Centro Studi di Storia del Tessuto e del Costume, Ca’ Pesaro, Galleria Internazionale d'Arte Moderna e Museo d'Arte Orientale.
Per informazioni vedere il sito del museo, cliccando QUI
Il Palazzo Ducale
Per ottocento anni, questo capolavoro dell’arte gotica, è stato sede dei
Dogi, della magistratura statale, comprese le prigioni, ha rappresentato
la grande civiltà veneziana, la sua storia culturale, artistica,
militare, politica ed economica.
L’ingresso per il pubblico di Palazzo Ducale è la Porta del Frumento,
(così chiamato perchè vi si trovava accanto l'"Ufficio delle Biade") che
si apre sotto il porticato della facciata trecentesca prospiciente il
Bacino San Marco.
Al piano terra sono ospitati i servizi al pubblico e il Museo
dell'Opera.
L'area delle antiche cucine del Doge, oggi ospita la caffetteria ed è
attrezzata per ospitare mostre temporanee.
Il Cortile
Entrati nel Palazzo dalla Porta del Frumento,
posta sull’ala sud più antica, si entra nel cortile chiuso.
La piccola facciata marmorea con l’orologio che vi si trova risale
ad un intervento di ristrutturazione del 1615.
Al centro del cortile sono due vere da
pozzo, massicce e ornatissime fusioni in bronzo risalenti
alla metà del XVI secolo.
E' l'antico ingresso d’onore dell'Ala
Rinascimentale, realizzata tra il 1483 e il 1491.
La Scala dei Giganti è così chiamata per le due colossali statue marmoree di
Marte e
Nettuno, scolpite da Sansovino nel 1565, simbolo della
potenza ed il dominio di Venezia sulla terra ferma e sul mare.
La scala, detta dei Giganti, ideata da Antonio Rizzo, è contigua all’Arco
dedicato al Doge Francesco Foscari (1423 – 1457) e collega il cortile alla loggia interna del primo piano che
era il luogo deputato alla cerimonia dell'incoronazione del Duca.
Arco Foscari
Questa struttura, la facciata barocca ornata da un orologio dorato, è un vero arco trionfale, edificato a fasce alterne
in pietra d’Istria e marmo rosso di Verona, collegato alla
Porta della Carta attraverso l’androne
Foscari, da cui oggi, nel percorso di visita, si esce dal
palazzo.
Originariamente l'Arco era ornato dalle due magnifiche statue di gusto vagamente rinascimentale, dell'Adamo e l'Eva (ora conservate all'interno del Palazzo Ducale) dello scultore Antonio Rizzo.
A destra della Scala dei Giganti si apre il cinquecentesco
Cortile dei Senatori, dove
questi si adunavano in attesa delle riunioni di governo.
Sulla stessa ala del palazzo, ma dalla parte opposta, rispetto alla
Scala dei Giganti, si apre, sotto il porticato, la larga
Scala dei Censori, costruita nel 1525, sembra su progetto
di Antonio Abbondi detto Scarpagnino.
Da qui inizia oggi il percorso di visita ai piani superiori del Palazzo.
Le Logge
La passeggiata sul piano delle logge, consente un giro lungo le tre ali del palazzo, con
suggestivi punti di vista sul cortile
e sulla Piazzetta San Marco.
Sono le logge a conferire all’architettura del Palazzo quella
straordinaria, caratteristica leggerezza.
Il percorso di visita prevede, provenendo dalla
Scala dei Censori e dirigendosi
verso la Scala d'Oro per salire
ai piani superiori, il passaggio lungo
l'ala rinascimentale dove si trovavano gli uffici delle
varie magistrature.
Sulla parete sono murate diverse “bocche di leone o bocche della
verità”, in cui, a partire dalla fine del XVI secolo, potevano
essere introdotte denunce anonime di crimini o malversazioni.
Oggi, il piano delle logge, ospita nell’ala trecentesca, la Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici di Venezia, e, nell’ala
rinascimentale, alcuni uffici della direzione dei Musei Civici veneziani , oltre a uno dei bookshop del Museo.
La scala d'Oro
Naturale prosecuzione della Scala dei Giganti è la Scala d'Oro, così chiamata per le ricche decorazioni in stucco bianco e foglia d'oro zecchino del soffitto a volta costruita su progetto del Sansovino tra il 1555 e il 1559.
Quale scala d’onore, la "Scala d'Oro" porta, con due rampe, dal piano delle logge ai due piani superiori, su ciascuno dei quali si apre in un vestibolo con ampie vetrate.
La prima rampa della Scala d'Oro si apre sul Piano nobile del palazzo, dove si trovano gli ambienti riservati al Doge e quelli destinati alle riunioni e alle votazioni del Maggior Consiglio.
Lo scultore
Tiziano Aspetti che nel XVI secolo
ebbe l'incarico di ornare l'accesso alla Scala d’Oro, scolpì i due
sontuosi gruppi marmorei posti ai lati dell'accesso e che
rappresentano Atlante
che regge la volta celeste (a destra) ed
Ercole che uccide l’Idra (a sinistra).
L’appartamento ducale
Le stanze in cui il doge abitava furono sempre situate in quest’area del Palazzo, compresa
tra l’attuale Scala d’oro e l’abside della Basilica di San Marco.
Le stanze più vicine alla Scala d’oro avevano una funzione
intermedia tra la vita privata del doge e le sue funzioni pubbliche,
mentre nella zona più privata dell’appartamento si ritirava
solo al termine della giornata.
Altre Sale piene di opere d'arte si affacciano sul cortile interno, fra le quali la Sala degli Scarlatti, la Sala dello Scudo, la Sala Grimani, la Sala Erizzo, la Sala degli Stucchi o Priùli, la Sala dei Filosofi, la Sala Corner, la Sala dei Ritratti e la Sala degli Scudieri.
Le Prigioni
Questo edificio, collegate al Palazzo Ducale con il Ponte dei Sospiri, aveva il proposito di contenere oltre le celle dei detenuti, gli uffici e le sale ad uso dei magistrati di Notte al Criminal ed i corridoi di ronda su tutti i quattro lati del carcere.
Durante la visita è possibile osservare come ogni cella fosse rivestita, secondo la tradizione, con tavole di legno di larice
incrociate e inchiodate fittamente lungo le pareti, sul pavimento e sulla volta: un primo esempio di Prigioni di Stato.
Il Ponte dei sospiri
Il ponte fu realizzato nel 1614 per unire il Palazzo Ducale all’edificio adiacente destinato alle Prigioni Nuove.
Chiuso e coperto, è costituito da due corridoi separati da una parete. Uno collega le Prigioni alle Sale del Magistrato alle Leggi e gli altri uffici al piano nobile del Palazzo Ducale; l’altro mette in comunicazione le Prigioni con le Sale dell’Avogaria e col Parlatorio.
Il soprannome di “ponte dei sospiri” risale all’epoca romantica e si riferisce ai sospiri dei prigionieri quando attraversava il ponte per raggiungere la sua cella.
L'Armeria
Le sale dell’Armeria costituiscono un prezioso museo di armi e munizioni di diversa provenienza, a partire dal XIV secolo caratterizzato da strumenti bellici di veloce utilizzo.
Alla morte del doge, ad esempio, le porte del Palazzo venivano sbarrate e la loro custodia affidata appunto agli arsenalotti; di norma, poi, un gruppo di questi presidiava la Loggetta del campanile durante le sedute del Maggior
Consiglio.
La collezione d’armi, arricchita da preziosi cimeli, venne parzialmente dispersa dopo la fine della Repubblica ed oggi
contiene oltre duemila pezzi.