Per tutelare la salute del cuore, bisogna conoscere 3 fondamentali fattori di rischio. Cosa fare per prevenire le patologie?
La prevenzione cardiovascolare rappresenta una delle principali categorie per preservare la salute del nostro organismo. Spesso, però, è fortemente sottovalutata e gli effetti dannosi di questa incuria si ripercuotono inevitabilmente sulla qualità della vita.
Secondo le stime 2023-2024 della sorveglianza Passi, ben quattro italiani su dieci presentano almeno tre fattori di rischio. Tra di essi, spiccano l’ipertensione e il colesterolo alto che, contrariamente a quanto si pensi, non interessano solo chi ha una certa età ma anche i più giovani. Ma quali sono gli elementi a cui prestare massima attenzione per preservare la buona salute del nostro corpo?
Dallo studio, è emerso come l’ipertensione e il colesterolo alto siano disturbi, purtroppo, diffusi tra coloro che hanno un basso livello di istruzione o che dispongono di scarse risorse economiche. In particolare, l’ipertensione è legata al sovrappeso e colpisce maggiormente i soggetti di sesso maschile (20% uomini contro 16% donne).
Negli under 35, l’incidenza è del 2%, mentre tra la fascia di età compressa tra i 50 e i 69 anni, sarebbero un terzo i pazienti. Per comprendere la gravità della situazione, basti pensare che otto persone su dieci sono in cura farmacologica. Le cause dell’ipertensione sono direttamente associate a erronee abitudini di vita, come la sedentarietà, il fumo e l’alcool e una dieta non bilanciata. Per tutelare la salute cardiaca, sarebbe opportuno ridurre il consumo di sale, praticare regolare attività fisica e tenere sotto controllo il peso corporeo.
Il colesterolo alto (cd. ipercolesterolemia), invece, affligge di più le donne, con un’incidenza di casi più elevata nel Nord Italia. Anche in questo caso, l’obesità gioca un ruolo chiave (l’incidenza nei soggetti in sovrappeso è del 24%, contro il 14% nei normopeso o sottopeso). Quattro pazienti su dieci seguono un preciso trattamento farmacologico, mentre altri si affidano solo ai consigli dei medici, che prevedono un consumo ridotto di carne e formaggi, un incremento di frutta e verdura nella dieta, lo svolgimento di attività fisica con regolarità e il mantenimento di un peso corporeo adeguato. Anche in tal caso, non bisogna sottovalutare la sedentarietà, le cattive abitudini, come il fumo e l’alcool, e il diabete.
Il terzo fattore di rischio, forse il meno noto, è il sale. Circa il 50% degli italiani ammette di prestare attenzione al consumo di questo prodotto ma, in realtà, solo una persona su tre affetta da malattie croniche conosce il suo utilizzo corretto. Anche il sale iodato influisce sulle patologie cardiache, non a caso i più attenti sono gli ipertesi e gli affetti da insufficienza renale.
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