Guida di Agrigento

Come arrivare ad Agrigento

Mappa Agrigento

Agrigento con i suoi templi dorici che dominavano l'antica città, fa parte del Patrimonio Mondiale dell'UNESCO.

In auto :
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Da Messina (traghetto), percorrere la A18 fino a Catania, proseguire sulla A19 Catania-Palermo fino all'uscita di Caltanissetta e continuare sulla SS640 fino ad Agrigento.
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Da Palermo città,  prendere autostrada A19 verso Catania, uscire presso Villabate e proseguire sulla SS121 fino a destinazione.
- Dall'Areoporto prendere l'autostrada A 29 verso Trapani, uscire al casello di  Castelvetrano e proseguire sulla SS 115 per Agrigento, km 177.
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Da Siracusa seguire l'itinerario costiero sulla Statale 115 via Noto, Ragusa e Gela fino a raggiungere Agrigento km 218.

In treno e autobus:
Il servizio ferroviaria di Agrigento è supportato da ub ottimo servizio di autobus che collega la città con tutta la Sicilia oltre a Roma, Napoli e Salerno.

In aereo:
Agrigento è servita dagli aeroporti di Palermo (Punta Raisi) e di Catania (Fontanarossa)

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Agrigento cenni storici

Agrigento - Tempio di Giunone

Nella zona già abitata da popoli preistorici, presso il fiume, i Rodii di Gela, nel 580 a.C. fondarono Agrigento e le diedero il nome Akragas (dal nome del fiume).

Circondata da fertili campi e vicina alla collina dell'Acropoli e della Rupe Atenea, la città crebbe economicamente e culturalmente come tutte le città greche, come testimoniano le rovine della Valle dei Templi.

I Cartaginesi alla conquista della Sicilia, assediarono e incendiarono la città (406 a.C.), ma in seguito Agrigento si alleò a Cartagine.

Questa alleanza presto la contrappose a Roma, che la conquistò e la assimilò, nel 210 a.C., ribattezzandola col nome di Agrigentum.

Dopo la caduta dell'Impero Romano, Agrigento decade sotto la dominazione Bizantina, ma la conquista araba della Sicilia (828) portò nuova linfa vitale ed un nuovo periodo di crescita e di benessere; il nome della città cambia e diventa Karkint, Grigentum, Gergentum, Girgenti: quest'ultimo si è conservato sino al 1927, anno in cui venne introdotto l'attuale toponimo.

Agrigento ancora storia

Agrigento - Tramonto sulla Valle dei Templi

Nel 1087 arrivarono i Normanni ed il destino di Agrigento si intrecciò con quelle del Regno di Sicilia ed in particolare con le sorti di Palermo.

I Vescovi ebbero un grande potere sociale e politico e, per sottolineare la nuova posizione della Chiesa, vennero costruite la Sede Vescovile, la Cattedrale e rinnovate le fortificazioni.

Nel XIV secolo si affermò la supremazia politica ed economica delle famiglie nobiliari e Agrigento divenne un potente centro commerciale e uno degli scali più frequentati della costa.

I secoli successivi videro alterni periodo di benessere e di decadenza, come nel periodo Borbonico.

Nel '900 la città è profondamente cambiata per il caotico sviluppo edilizio che ha minacciato anche l'integrità delle zone archeologiche.

Cosa vedere ad Agrigento - La Cattedrale

Agrigento - Cattedrale di San Gerlando

La Cattedrale in stile Romano-Gotico è nata nel grande solco della tradizione normanna ed è una testimonianza di espressioni artistiche diverse.

Lo stile originario che oggi si riconosce nella balconata del transetto e nella torre dell'orologio è Arabo- Normanno, mentre è in stile Gotico - Chiaramontano la prima parte della Chiesa con le colonne a base ottagonale che sorreggono gli archi a sesto acuto.

L'intervento Rinascimentale lo si trova nel motivo architettonico sulla facciata e nel campanile che la fiancheggia;di stile barocco sono le la decorazioni del presbiterio e la sezione centrale della chiesa.

La costruzione durò sei anni (1096-1102) ed all'inizio era una "ecclesia munita" cioè luogo di culto e di difesa ad un tempo, facendo parte delle mura di Agrigento.

La leggenda dice che nel presbiterio si senta un sinistro effetto acustico, ed è vero, ma è solo l’eco dei passi e delle voci di coloro che si trovano nelle vicinanze dell’entrata della Cattedrale.

Cosa vedere ad Agrigento - Piazza del Municipio

Agrigento - Talamone conservato nel Museo Civico

Piazza Municipio, occupa l'area dove c'era l'orto del convento dei Dominicani e fu realizzata dopo la cacciata dei Borboni.

Ospita il Museo Civico, che espone importanti sculture di origine Medioevale e Rinascimentale, una Galleria d’Arte del XIII e XVIII secolo, la Chiesa di San Domenico e l'ex Convento dei Dominicani, rifatto ed adibito a Palazzo Comunale sin dal 1867.

L'edificio, costruito verso la metà del XVII secolo appartenne alla famiglia feudale dei Tommasi di Lampedusa, i quali nel seicento, dopo avere fondato Palma di Montechiaro, vi si trasferirono e nel 1641 cedendo il palazzo ai Domenicani, i quali ne fecero il loro convento.

Nel 1867 l'edificio fu acquisito dal Comune e la facciata, con delibera del 1888, venne modificata, divenendo pomposa, elegante, con i balconcini che ancor oggi si possono ammirare, chiusi da inferriate a "petto d'oca" di tipo barocco.

All'interno con accesso dal cortile della Casa Comunale si trova l'ottocentesco teatro intitolato a Luigi Pirandello che è nato proprio ad Agrigento.

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Cosa vedere ad Agrigento - Via Atenea

Agrigento - Foto del vecchio centro storico

Entrando in Agrigento dalla Porta di Ponte, si imbocca la tortuosa e caratteristica Via Atenea, che attraversa in senso est-ovest tutta la vecchia Girgenti.

Su di essa, o in luoghi ad essa adiacenti, si affacciano tutta una serie di chiese del '600 e '700.

Via Atenea è la strada principale della città arriva sino agli antichi Palazzi ed alla chiesa di Santa Maria dei Greci.

Questa chiesa fu costruita sopra un Tempio Greco del V secolo a.C. le cui colonne sono ancora visibili nella navata centrale e nel tunnel sotterraneo che corre accanto alle fondamenta dell'antico Tempio.

Cosa vedere dell'Agrigento greca

Agrigento - Tempio della Concordia

Nella vasta area che conserva le vestigia dei Greci, resta sulla Rupe Atenea il Santuario di Zeus Atabyrios e di Athena Polias, divinità protettrici importate da Rodi.

All'estremità orientale della Rupe, erano stati costruiti il Tempio di Demetra, il Santuario rupestre di Demetra e di Persefone, sacro al culto delle acque sgorganti da due grotte naturali e la Porta I delle antiche fortificazioni.

Poco lontano dalla Porta, resta il Baluardo a tenaglia: poderosa opera a cuneo, costituita da due settori di mura ad angolo retto.

Procedendo verso sud si giunge ad una infossatura: la Porta II o "Porta di Gela" attraverso la quale una strada dal vallone del fiume Akragas entrava in città.

Tutta l'area è un susseguirsi di templi, altari sacrificali, necropoli e mura che circondavano l'acropoli.

Le spiagge di Agrigento

Foto di una spiaggia di Agrigento

Agrigento oltre ad un cento storico e culturale della Sicilia è frequentato dai turisti di tutto il mondo per le sue spiagge.

La preferita è Punta Bianca un bellissimo e selvaggio sperone roccioso che si protende a mare, contornato da piccole calette con spiagge di sabbia dorata o di ciottoli, su un bellissimo mare cristallino protetto dal Monte Grande formato da roccia calcarea bianca come Scala dei Turchi.

Molto frequentata di giorno e di notte è la Spiaggia San Leone formata da soffice sabbia dorata, che costeggia la costa per chilometri, bagnata da un bel mare azzurro e limpido.

La zona è spesso battuta dai venti, per questo è la preferita dai surfisti.

Cosa vedere nei dintorni di Agrigento

Dintorni di Agrigento - Scala dei Turchi

Percorrendo la strada litoranea, percorrendo una cinquantina di kilometri verso nord o verso sud, il turista ha occasione di visitare cittadine che conservano tracce delle passate civiltà greche, romane ed arabe.

Da visitare verso nord: Eraclea Minoa, Sciacca, Caltabellotta, Sambuca di Sicilia; verso est e verso l'interno, Naro, Racalmuto, Palma di Montechiaro, Licata e Campobello di Licata.