Qual è il marchio di coperte che sta andando completamente a ruba e facendo impazzire tutti: vanno matti anche le star.
C’è un oggetto che sta colonizzando salotti, set e feed. Non è un nuovo device. È una coperta. Un plaid dal taglio pulito, colori morbidi, texture che cattura luce e dita. Sta diventando un rituale. La vedi sulle poltrone dei talk show, sulle panchine degli aeroporti, nei selfie delle serate a casa. La riconosci dal drappeggio: cade pesante, non si affloscia. Quando la tocchi, capisci perché se ne parla. Sa di cura. Sa di casa.

La conversazione è esplosa piano. Prima qualche storia su Instagram. Poi recensioni asciutte su forum di home decor. Infine i duetti su TikTok: “È davvero così soffice?” Sì, dicono in molti, ma è un tipo di morbidezza che non cede dopo tre lavaggi. Merito del tessuto fitto e di una finitura “a nuvola” che non graffia. Il bordo è rifinito, non è un dettaglio. Gli angoli non sfilano. E il peso fa la differenza: avvolge, non schiaccia.
A metà storia arriva la parte che accende i riflettori. Tra i fan di questo marchio di coperte compaiono nomi grossi. Fans include Selena Gomez and Tate McRae. L’indizio gira tra foto casual e segnalazioni social. Non ci sono conferme di partnership o endorsement ufficiali, né comunicati del brand che lo certifichino. Ma l’effetto è reale: quando una celebrity si avvolge in un throw, l’oggetto cambia status. Da accessorio di stagione a oggetto-desiderio.
Quale marchio di coperte sta spopolando
Cosa rende speciale una coperta così? Puntiamo i fatti. I materiali contano: microfibra raschel di qualità, cotone pettinato, merino fine, oppure viscosa di bambù per chi cerca freschezza. Il peso è un buon indicatore: tra 350 e 600 GSM (grammi al metro quadro) offre calore senza ingombro. Le certificazioni sono un faro: OEKO‑TEX Standard 100 per l’assenza di sostanze nocive; Global Recycled Standard se c’è percentuale di poliestere riciclato. La resistenza al pilling si misura (ISO 12945-2): i marchi seri lo dichiarano. Attenzione ai bordi: un binding in raso ben cucito evita sfilacci. E al lavaggio: chi promette ciclo freddo e asciugatrice bassa, senza perdita di pelo, di solito investe in filati migliori. Il prezzo? Le versioni “cult” oscillano spesso tra 80 e 200 euro, a seconda di fibra e taglia.

Checklist rapida per comprare bene:
- Valuta la vera morbidezza: sfrega il palmo per capire se “gratta”.
- Chiedi il GSM: più è trasparente l’info, meglio è.
- Cerca certificazioni chiare, non sigle vaghe.
- Verifica istruzioni di lavaggio complete.
- Controlla cuciture e bordi: il design si vede nei dettagli.
- Leggi recensioni con foto dopo 3–6 mesi: smascherano l’antipilling fragile.
Un commento sulla sostenibilità. Nessuna coperta è “green” per definizione, ma esistono scelte migliori: filati riciclati tracciabili, tinture a ridotto consumo d’acqua, imballi minimali. I marchi che pubblicano dati LCA o test di laboratorio offrono più fiducia dei claim generici. Se l’informazione non c’è, è lecito dubitare.
Resta l’esperienza. La sera, luci basse, una serie lasciata a metà, il telefono lontano. Ti avvolgi in quel peso giusto e il rumore del giorno scivola via. Forse è questo il segreto del successo: non la fama, ma il gesto. La domanda allora è semplice: di cosa scegli di avvolgerti quando vuoi sentirti, finalmente, te stesso?





