I vecchi telefoni pubblici entravano in funzione solo grazie all’utilizzo dei gettoni, e ce ne sono alcuni che hanno un valore a dir poco impressionante. Andiamo a scoprire, nei dettagli, a quanto ammonta di preciso.
La tecnologia si è presa uno spazio determinante all’interno delle nostre vite, e siamo ormai in continuo contatto con lo smartphone, dal quale siamo diventati dipendenti. Eppure, in passato, le cose erano ben diverse, e si viveva benissimo anche senza. Per chiamare qualcuno, mentre si era in giro, si utilizzavano i telefoni pubblici, attivabili mediante i mitici gettoni, un qualcosa che i giovani di oggi non possono sicuramente ricordare.

Le cabine telefoniche, nelle nostre città, sono state quasi del tutto dismesse, dal momento che nessuno ne fa più uso, ma se siete possessori di alcuni gettoni, fate attenzione a controllarli prima di gettarli via. Secondo quanto reso noto sul sito web “LaMoneta.it“, che si occupa di numismatica, esistono dei gettoni telefonici che hanno un valore elevatissimo, e che possono diventare dei veri e propri tesori. Andiamo a scoprire, nel dettaglio, quali sono i più ricchi di valore e per quale motivo sono arrivati a cifre di questo tipo.
Gettoni, il valore può arrivare anche a 10.000 euro
Il primo gettone mai coniato in Italia può valere sino a 150 euro se in perfette condizioni e se è stato prodotto senza errori di conio, nulla rispetto a ciò di cui vi parleremo nelle prossime righe. Quello in questione è il gettone Stipel che risale al 1927, caratterizzato dalla scritta S.T.I.P.E.L., assieme alla sigla dell’azienda produttrice, con al centro l’effige di una cornetta telefonica. In basso c’è invece l’anno di conio, a cui si aggiunge anche l’Anno V, vale a dire una traccia del regime fascista, che si era insidiato nel 1922 a seguito della Marcia su Roma. Può valere sino a 350 euro il gettone Telve, risalente al 1932 e che fu coniato in ottone.

In genere, questo gettone vale tra i 220 ed i 300 euro, ma può arrivare a toccare picchi molto più elevati nel caso in cui sia conservato in perfette condizioni. Il getto che vale di più il Teti, coniato nel 1935 a Roma e che può arrivare a valere anche 10.000 euro, visto che è anche molto raro. Sul dritto è presente la scritta Teti su un reticolato a quadretti, ed è quello con la scritta prova o altri difetti di conio che vale la cifra sopracitata. Quelli tradizionali si trovano invece a 250 euro circa.





