Ai fini ISEE, si tiene conto della cd. famiglia anagrafica. Due soggetti conviventi possono richiedere due distinti ISEE? Ecco la verità.
La legge prevede specifici criteri per l’individuazione del nucleo familiare ai fini ISEE. In particolare, l’elemento che viene preso come parametro è la convivenza, così come fotografata dalla Dichiarazione Sostitutiva Unica.

I dubbi sulla possibilità che persone che coabitano possano chiedere ISEE separati dagli altri membri della famiglia sono molteplici, soprattutto nei casi di soggetti coniugati che condividono la propria abitazione non solo con il partner ma anche con un fratello o una sorella. In queste ipotesi, è ammessa la richiesta di un ISEE separato dal familiare? Scopriamo cosa stabilisce la normativa.
Fratelli conviventi e ISEE separato: è davvero possibile?
Ai fini ISEE, il nucleo familiare è formato dai seguenti soggetti:

- i componenti della cd. famiglia anagrafica, cioè tutti coloro che fanno parte dello stesso stato di famiglia presso il Comune di residenza al momento della presentazione della DSU. Si tratta dei conviventi, uniti da un vincolo di matrimonio, parentela, affinità, tutela o affettivo;
- le persone fiscalmente a carico anche se non conviventi, ossia il coniuge (se non separato) e i figli (anche quelli naturali riconosciuti, adottivi, affidati o affiliati) indipendentemente dall’età e con un reddito lordo annuo inferiore a 2.840,51 euro. Per i figli under 24, il reddito di riferimento non deve superare i 4 mila euro;
- altri conviventi fiscalmente a carico, come il coniuge legalmente separato, i nipoti, i genitori, i fratelli e le sorelle, i generi e le nuore e i suoceri e le suocere. Anche per queste persone vale il rispetto del reddito loro annuo non superiore a 2.840,51 euro.
Anche se la parentela è uno dei presupposti per l’individuazione della famiglia anagrafica, esistono delle eccezioni. Anche due fratelli conviventi, infatti, potrebbero avere due stati di famiglia differenti, previa presentazione presso l’Ufficio Anagrafe del Comune di residenza di una dichiarazione con la quale accertano di vivere nello stesso immobile, di non avere “vincoli affettivi” e di voler formare due famiglie anagrafiche diverse.
È, quindi, fondamentale sottolineare che non sussistono legami di solidarietà, assistenza reciproca e condivisione che, di norma, sono alla base delle famiglie. L’Ufficio Anagrafe, ricevuta la comunicazione, dovrà verificare la veridicità delle informazioni inserite. Accerterà, ad esempio, se i fratelli, pur all’interno della stessa casa, vivono in spazi separati (ad esempio, hanno due stanze da letto differenti) e se ognuno bada da solo al proprio sostentamento o se abbiano o meno conti correnti in comune. Nel caso in cui verranno confermate le dichiarazioni prodotte, il Comune rilascerà due certificati di stato di famiglia separati, per ogni fratello.





