Biografia e vita di George Grosz (1893-1959)

george grosz biografia

Nasce il 26 luglio 1893 a Berlino. Il primo incontro dello scolaro Georg Grosz con i quadri avviene al circolo ufficiali degli ussari del reggimento Blucher di Stolp, gestito da sua madre.

Le uniformi, le drammatiche rappresentazioni di battaglie storiche, stimolano la fantasia del ragazzo al disegno.

Ma già i disegni realizzati nel 1912/13, imperniati talora sulle vivide atmosfere del circo o dei luna Park, si rivolgono spesso ad una feroce denuncia di orge erotiche e di crimini, evidenziando anche l’abbrutimento della società e l’incubo urlato o muto della disperazione.

La partecipazione di Georg Grosz alla guerra è breve e si conclude nel maggio 1915, quando viene congedato per malattia.

Il breve periodo bellico è sufficiente tuttavia a fargli cogliere l'orrore della carneficina che si sta consumando sui campi di battaglia in tutta Europa.

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Milioni di proletari, gonfiando le tasche dei latifondisti, fornitori di grano e dei grandi produttori d'armi, come Krupp in Germania, muoiono in silenzio nel fango putrido delle trincee, o tra i corpi disarticolati e sanguinanti dei compagni poco prima caduti in un assalto.

Grosz dipinge la completa caduta di valori, la vittoria della materialità sull’essenza spirituale e l’asfittica degenerazione sessuale.

La rivolta di Grosz lo porta ad aderire al movimento Dadaista, che era stato introdotto a Berlino da Zurigo nel 1918.

Nello stesso anno entra nel Partito Comunista (ottenendo la tessera da Rosa Luxemburg in persona), e pone temporaneamente la sua arte al servizio delle classi rivoluzionarie.

george grosz pittore

Ma prima di obiettivi strettamente politici, il Dada si propone la dissacrazione dei valori borghesi, della sua estetica accademica in arte e del suo conformismo in società.

Nel 1920 Grosz, Hausmann e Heartfeld organizzano nella galleria di Otto Burchard a Berlino, la prima mostra Dada, dove figurano anche lavori di Max Ernst e Otto Dix.

Grosz e Heartfel appendono al soffitto la raffigurazione satirica di un pupazzo con sembianze di soldato tedesco e con la testa di maiale, fatto che causerà la reazione indignata delle istituzioni che giudicano tale gesto come oltraggio all'onore del Reich e saranno denunciati e condannati a pagare un'ammenda.

Grosz fonda le riviste politico satiriche "Die Pleite " e "Der blutige Ernst", tutte in ambito dadaista, curandone personalmente le illustrazioni. La sconfitta della guerra nel 1918 e il crollo del sistema autoritario dell'impero, in Germania, fanno precipitare la borghesia in una crisi profonda, essendo ancora legata ai valori dell'idealismo tedesco.

Idealismo che gli artisti tedeschi sono i primi a contestare, rifiutando in blocco la cultura autoritaria e classista che, con la guerra, aveva fatto sprofondare le classi meno abbienti nel baratro della miseria: negli anni dal '14 al '18 muoiono di fame, in Germania, 750.000 persone.

Gli alti costi dovuti all'impegno bellico, mentre arricchiscono i ceti più abbienti, distruggono le classi medie: l'inflazione sale a dismisura e i salari non tengono il passo dei rincari. Per un dollaro occorrono milioni di marchi.

Oltre a Grosz, operano sul filone del "Verismo Sociale" anche artisti come Max Beckmann, Otto Dix, Otto Griebel.

L'associazione degli Artisti Rivoluzionari Tedeschi "Asso", creata nel 1928 e legata al partito comunista, cerca di spingere il verismo sociale in una direzione politica e rivoluzionaria.

Ripetute sono le accuse inferte all’artista per vilipendio delle forze armate e della morale pubblica; infatti, già condannato per il dipinto "Dio con noi" del 1920, basata su caricature di militari, egli è ancora accusato per la pubblicazione di "Ecce homo" del 1922, in cui sono smascherate ingordigie e vizi erotici dei ceti sociali considerati rispettabili. Successivamente, Grosz è denunciato anche per blasfemia, in particolare per il disegno "Cristo con la maschera antigas" del 1927, originariamente intitolato "Tenere la bocca chiusa e continuare a servire".

Nonostante il successo delle sue opere nel '33, l'insediamento di Hitler al potere pone fuori legge il movimento Dada ed i suoi membri sono costretti a fuggire o sono perseguitati.

Grosz, più di altri, ha saputo esprimere le ansie, le frustrazioni, le lacerazioni di un'intera epoca, dalla Prima Guerra Mondiale, al fallimento delle istanze rivoluzionarie, fino all'ascesa del Nazismo.

Considerato artista "degenerato" (le sue opere furono esposte nella mostra inaugurata da Hitler nel 1937, dedicata appunto all'arte degenerata), blasfemo e socialmente pericoloso, Grosz, lascia l'Europa per trasferirsi in America, terra di libertà e ancora di salvezza per intellettuali e artisti di ogni sorta.

Ma lo sguardo sprezzante, scettico e crudele di Georg Grosz non risparmia neppure la nuova patria, che lo accoglie e lo salva, come dimostrano alcune sue opere in cui emerge lo stesso livore, la stessa disperazione, mista a un sentimento di solitudine e amarezza, che ricordano i disegni giovanili.

Dopo la guerra recupera alcune forme espressive del movimento "dada" e, con i collages, si avvicina alla pop art.

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