takashi_murakami_Vacanza (2002)

Biografia e vita di Takashi Murakami (1963)

Foto di Takashi Murakami

Takashi Murakami, considerato in grande fra i pittori e scultori giapponesi moderni, nasce a Tokyo il 1 Febbraio 1963 da una tipica famiglia giapponese, dove rispetto e tradizione sono d'importanza fondamentale.

L'amore per il disegno lo ha ereditato dalla madre che, pur essendo una casalinga, per arrotondare lo stipendio del marito taxista, disegna pattern per tessuti.

Dopo essere stato un tipico ragazzino otaku, tutto manga e videogame, si laurea in Nihon-ga, (pittura giapponese tradizionale), dove si predilige l'uso del colore, alla Tokyo National University of Fine Arts and Music.

Nel 1990, desideroso di inserire altre idee ed altre tecniche nel suo mondo artistico, si trasferisce a New York dove scopre la Pop Art, ben diversa dallo stile classico a cui era abituato.


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Dice Takashi Murakami: "New York è stata fondamentale per me: è diventata la mia città preferita, anche perché aveva tutto quel che di occidentale manca in Giappone. Per esempio un certo Andy Warhol, i cui lavori hanno influenzato la mia idea di arte commerciale, e poi c'erano le favolose sculture erotiche di Jeff Koons. Volevo creare un mio "marchio", obiettivo raggiunto quando, insieme a Marc Jacobs, ho collaborato con Louis Vuitton, e volevo aprire una scuola tutta mia...".

Fotografia di Takashi Murakami

A New York abbandona lo stile tradizionale giapponese e comincia la sperimentazione in altri ambiti, senza però perdere di vista la tradizione della pittura nipponica.

La sua poetica ruota attorno al concetto di Superflat/Superpiatto, termine utilizzato per definire la mancanza di profondità prospettica dell'opera di Katsushika Hokusai (celebre pittore giapponese nato nel 1760 conosciuto anche come Taito) e più in generale della rappresentazione dello spazio nella pittura orientale.

Dal 1993 Murakami comincia a realizzare sculture ispirate alla cultura popolare giapponese dall'universo dei fumetti, il mondo privilegiato dall'artista che rielabora nei suoi quadri e nelle sue sculture i manga (fumetti) e gli anime (film di animazione).
Biografia di Takashi Murakami

Nascono così personaggi dalla fisionomia ibrida tra alieni e cartoni-animati, colori e forme che escono da un mondo completamente inventato.

Negli anni Novanta nasce la Hiropon Factory che prende le mosse dalla celebre factory di Andy Warhol, e diventa il centro di sperimentazione e ricerca dell'artista, in cui realizza le sue opere e diventa anche osservatorio e cantiere-laboratorio per i nuovi talenti dell'arte contemporanea giapponese.

Negli ultimi anni il lavoro di Murakami ha sconfinato in ambiti diversi dall'arte.

Particolarmente significative le collaborazioni con lo stilista Issey Miyake, la casa automobilistica Nissan ed il marchio Louis Vuitton.

Murakami ha esposto in diverse gallerie e musei giapponesi e in numerose mostre e manifestazioni internazionali, tra cui la Biennale di Venezia del 1995 e del 2003, il Museum of Modern Art di San Francisco (1999), il PS1 di New York (2000), il Palais de Tokyo a Parigi (2005), il Museo Guggenheim di Bilbao, in Spagna, ha organizzato una retrospettiva di 90 sue opere tra quadri, sculture e installazioni nel 2009.

Takashi Murakami ha esposto inoltre in mostre personali presso il Walker Art Center di Minneapolis (2001), la Fondazione Cartier di Parigi (2002), il Museum of Contemporary Art di Tokyo (2001) il Museum of Fine Arts di Boston (2001).

I critici d'arte l'hanno chiamato l'Andy Warhol giapponese: nelle sue creazioni, quotate centinaia di migliaia di euro, al posto di Marilyn Monroe e delle zuppe Campbell's, ci sono i personaggi di manga e cartoni animati.

Opera di Takashi Murakami

Murakami si ispira alle icone degli otaku tanto da definire il proprio stile "Poku", fusione di "pop" e "otaku".
Il mondo degli otaku è la via che l'artista sceglie per indagare la società: dietro i colori vivaci e le facce buffe dei suoi quadri, dietro i coloratissimi mostri dai denti aguzzi, i piccoli fiori sorridenti e le prosperose ragazzine che spruzzano latte dai seni, c'è la denuncia dell'emarginazione di questa subcultura, che invece l'artista vede come manifestazione di un malessere che attraversa l'intero popolo giapponese.

Da Andy Warhol, questo estroso giapponese, ha imparato benissimo la lezione sulla "commercializzazione" dell'arte.

Le sue creazioni non restano confinate in musei o gallerie, ma entrano nel campo della moda e del marketing: per Louis Vuitton Murakami ha disegnato nel 2002 una serie limitata di borse, inserendo figure ispirate ai manga nella classica texture dello stilista.


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I disegni di Takashi Murakami non compaiono solo sulle passerelle di moda, ma sono ovunque, sui dischi, sui tappetini per il mouse, su cover di iPod, su giocattoli e sui gadgets di ogni tipo.

Originale anche nella creazione e gestione delle sue opere, Murakami le pensa, le progetta e le commercializza, ma vengono realizzate nel suo quartier generale a Tokyo, la "Hiropon factory" dai suoi cento assistenti.

Dipinto di Takashi Murakami

Come desiderava, Takashi Murakami ha fondato la KaiKai Kiki, una scuola-studio dove gli allievi e discepoli, imparano la storia dell'arte antica giapponese e possono creare liberi da qualsiasi problema finanziario, crescendo e facendosi conoscere.

Per sostenere la creatività dei giovani giapponesi ha pure inventato la Geisai, Fiera d'Arte giunta alla XII edizione, dov'è invitato a esporre chiunque abbia un talento artistico.

Murakami lavora e vive alla Hiropon factory, dove coltiva i suoi hobby come collezionare varie specie di cactus, creare film d'animazione, praticare lo Shinto e rispettare i tradizionali riti, in modo particolare la cerimonia del tè.

Una passione particolare di questo artista sono i gruppi musicali pop: i suoi preferiti sono gli Yuzu, l'incarnazione di tutto quel che è cultura giapponese contemporanea.


Galleria opere d'arte di Takashi Murakami

slideshow
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Zuzazazaza (1994)



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Armata di Funghi



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Il mondo di sfere (2003)


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Tan tan bo puking (2002)

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Vacanza (2002)

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Inochi (2004)

takashi_murakami Fiore matango (2001)
Fiore matango (2001)

takashi_murakami_Il castello di tin tin (1998)
Il castello di tin tin (1998)

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takashi_murakami Teschi roccia
Teschi roccia


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NewZen. Gli spazi della cerimonia del tè nell'architettura giapponese contemporanea
Freeman Michael, 2007, Damiani
Lo zen e il manga. L'arte contemporanea giapponese
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Il chiarore del nulla. Modi, forme e spirito dell'arte giapponese
Seubold Gà¼nter, 2007, Marinotti
Design giapponese
Sparke Penny, 2009, 5 Continents Editions
Le stampe giapponesi. Una interpretazione
Wright Frank L., 2008, Mondadori Electa