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Biografia e vita di Keith Haring (USA 1958-1990)


Foto di Keith Haring

Keith Haring nasce in Pennsylvania il 4 maggio del 1958.

Suo padre è fumettista e già da piccolo Keith si interessa alla grafica paterna ed alla comunicazione attraverso le arti figurative, mostrando un vivo interesse per l'Arte Moderna.

A Pittsburgh frequenta per un breve periodo l'Ivy School of Professional Art, dove, coinvolto nel progetto "Pittsburgh Art" e nel "Crafts Center" tiene la sua prima Mostra Personale di disegni astratti al Pittsburgh Center for the Arts.

Ma la Commercial-Art, non lo conquista e, dopo aver visto una retrospettiva dei dipinti di Pierre Alechinsky al Carnegie Museum, lascia la scuola per trasferirsi a New York e per iscriversi alla School of Visual Arts.

Quando Keith Haring si trasferisce a New York City, ha quasi vent'anni ed uno studio sulla Ventiduesima, dove dipinge su carta seguendo una propria concezione di grafica stilizzata, scambiando opinioni e idee con i passanti che si fermano a guardarlo e rovinandosi la salute con droga ed alcool.

Il giovane pittore si rivela presto un artista nel senso pieno del termine, figlio della cultura dei fumetti ma anche di quella dei Maya, dei pittogrammi giapponesi e di Picasso, molto di più di un graffitista o di un decoratore bravo e fantasioso.

Auto di Keith Haring

Keith Haring elabora anche una propria filosofia dell'arte, la "Popular art" che deve essere per tutti, per questo egli disegna con il gesso bianco sulla carta nera incollata sui manifesti pubblicitari vecchi nelle stazioni della metropolitana di New York (1981), che diventa il suo atelier e la sua esposizione permanente.

Comincia così un'attività frenetica, dipingendo su tutto: plastica, metallo, oggetti di scarto e statue di poco valore. Prestandosi come curatore di mostre di disegni e graffiti presso il Mudd Club, tiene una Mostra Personale al Club 57 ed esegue murales nel cortile di una scuola del Lower East Side.

Il pittore dipinge in metropolitana fino al 1986 e in molti si accorgono di lui, i tipici pupazzetti di Haring, le figure stilizzate che “abbracciano”, “amano” e “danzano” colpite da raggi che a loro volta irradiano creando il movimento, che crea altro movimento, sono conosciuti e amati dal pubblico.

Durante una delle tante esibizione a cui partecipa, Keith Haring, conosce l'autore di graffiti L.A. II (Angel Oritz) e collabora con lui. Mentre inizia a dipingere su tele viniliche, tiene una personale alla Tony Shafrazi Gallery a New York e partecipa a Documenta 7 a Kassel, in Germania Occidentale.

Interessato al mondo multimediale, l'artista registra su videocassetta l'esecuzione dei suoi dipinti e crea una animazione di trenta secondi, andata in onda ininterrottamente per un mese sul mega video schermo di Times Square.


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Nel 1983 Keith Haring dipinge il murale per la Marquette University a Milwaukee nel Wisconsin. Partecipa a esposizioni in brasile, a Londra, a Tokio e conosce Andy Warhol.

Le sue esposizioni sono sempre seguitissime, come ogni sua manifestazione figurativa, perchè Haring dipinge non solo su muri o pannelli, ma su qualsiasi cosa gli capiti tra le mani: calzature, automobili, magliette e oggetti svariati.

Nel 1984 dipinge murales oltre che a New York, in Australia, in Brasile e crea una animazione pubblicitaria della durata di sessanta secondi per i magazzini Big di Zurigo in Svizzera.

Nel 1985 inizia a dipingere su tela; incoraggiato da Andy Warhol e Basquiat, artisti pop anch'essi, espone contemporaneamente i dipinti alla Tony Shafrazi Gallery e le sculture di acciaio dipinto a vivaci colori alla Leo Castelli Gallery, New York, tiene una Personale al Musée d'Art Contemporain, Bordeaux. Partecipa alla Biennale di Parigi. Crea le scene per Sweet Saturday Night, Brooklyn Academy of Music, New York, e The Marriage of Heaven and Hell, per the Ballet National de Marseille, Francia. Dipinge uno sfondo di 7,50 x 9,50 m per The Palladium, New York. Stampa e distribuisce 20.000 manifesti Free South Africa. Disegna quattro orologi per Swatch Watch USA.

La consacrazione definitiva del suo grande talento avviene nel 1986 quando Keith Haring apre il suo atteso negozio d'arte, il Pop Shop, dove vende gadget e riproduzioni delle sue opere, prodotti figli della sua stessa arte per rendere la sua arte ancora più accessibile, includendola nella vita quotidiana di tutti.
Opera di Keith Haring

Quello stesso anno Keith Haring dipinge ben 107 metri del muro di Berlino.

Con il passare del tempo si è fatto promotore di campagne decisive per quegli anni: contro l’Aids, contro la droga e contro la discriminazione che ancora resisteva verso gli omosessuali: il tutto in un ritmo instancabile, riempiendo muri e muri di disegni senza chiedere permessi burocratici e senza uno schizzo preparatorio.

Protagonista di un modo di vita esagerato, stroncato a soli 31 anni dall’Aids (1990), questo giovane e gracile artista che viveva in ununiverso visionario, naif e violento, si è imposto al mercato dell’arte, anche se durante i dodici anni di carriera Keith Haring si è imposto piùcome fenomeno mediatico e politico, che artistico. gli era stato diagnosticato l'AIDS, nel 1988, Haring è diventato un valido attivista per sensibilizzare i giovani contro l'HIV; nel 1989 ha istituito la Keith Haring Foundation con lo scopo di fornire finanziamenti ed immagini per le organizzazioni contro l'AIDS, e per le opere che si occupano dei bambini.

Anche se l'artista è morto da tempo, il suo stile pieno di bambini, cani, angeli, mostri, televisori, computer, figure di cartoon e piramidi, sono ancora vivi e continuano a trasmettere messaggi pieni di vita.


Galleria opere d'arte di Keith Haring

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Graffiti



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Graffiti



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Museo


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Parete a Pisa

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Fertilità

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Fertilità art. 2

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Fertilità art. 4

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Untitled 1982

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Trial prof (1988)

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Muro a Pisa

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L'albero della vita

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Inchiostro (1983)

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AIDS

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Statua della Libertà (1986)

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Scultura

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Scultura

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Scultura


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Keith Haring
Deitch, Jeffrey; Geiss, Suzanne; Rizzoli International Publications
Against All Odds/A Pesar de Todo: Keith Haring in the Rubell Family Collection/Keith Haring En La Colecction de La Familia Rubell
Rubell Family Collection
Diari
Haring Keith, 2001, Mondadori
Keith Haring: I Wish I Didn't Have to Sleep
Haring, Keith; La Valette, Desiree; Prestel Publishing
Keith Haring. Il murale di Milwaukee. Ediz. italiana e inglese
2007, Skira
Keith Haring. Subway drawings e la New York street art. Catalogo della mostra (Milano, 1997). Ediz. italiana e inglese
1997, Mazzotta
Keith Haring a Milano
Galasso, Allessandra; Haring, Keith; Johan & Levi Editore
Keith Haring
Keith Haring
Skarstedt Fine Art
Basquiat
Charta
Keith Haring
Keith Haring
Haring, Keith; Prestel Publishing
Keith Haring a Milano. Ediz. italiana e inglese
2005, Johan & Levi
Keith Haring. Catalogo della mostra (Sydney, Museum of contemporary art, 1996). Ediz. inglese 1994, Charta
Keith Haring, 1958-1990: Life for Art
Kolossa, Alexandra; Taschen
Keith Haring
Keith Haring
Kolossa, Alexandra; Taschen
Keith Haring a Pisa. Cronaca di un murales
Cecchi Roberta, Castellani Piergiorgio, 2003, ETS
Jeannette Montgomery Barron: Session wit
Jeannette Montgomery Barron: Session with Keith Haring: 20 Photographs [With Postcards]Montgomery Barron, Jeannette; Haring, Keith; Holzwarth Publication