Paolo Giordano
Paolo Giordano è del 1982.
Dopo liceo e laurea, nonostante avesse opportunità all’estero, ha scelto una borsa di dottorato in fisica delle particelle all’Università di Torino, la sua città.
Venticinque anni e fisico sui generis, ha pubblicato un libro matematicamente sentimentale, emotivamente calcolato, tragicamente spiazzante, dove aritmetica e letteratura si mescolano nella narrazione dei due protagonisti.
La solitudine dei numeri primi
(premio Strega 2008)
Trama
Questo romanzo racconta le vicende di due adolescenti, Alice e Mattia, che combattono contro il passato e non pensano al futuro.
Le loro esistenze, profondamente segnate da due tragici eventi dell’infanzia, si incroceranno e i due protagonisti si scopriranno strettamente uniti eppure inesorabilmente divisi.
Come, per l’appunto, quei numeri speciali, che i matematici chiamano “primi gemelli”: due numeri primi separati da un solo numero pari, vicini, ma mai abbastanza per toccarsi davvero.
Il contatto li emancipa dal disagio per poi staccarli.
Sorprendente la precisione con cui questo scrittore esordiente di soli venticinque anni governa una materia tanto scottante quale quella di due bambini che hanno incontrato, ciascuno a suo modo, l’orrore. Accompagnandoli poi con un pathos tanto forte quanto trattenuto nelle successive stagioni della loro vita.
La solitudine dei numeri primi è un romanzo che ci cresce tra le mani, che parte in sordina per esplodere nel finale, è un’opera delicata e terribile allo stesso tempo in cui, al posto degli adolescenti belli e perfetti che affollano le pagine dei romanzi contemporanei, emergono due protagonisti imperfetti e marginali.
I turbamenti e le cicatrici, i fallimenti mai confessati e l’incapacità di vivere quelli che normalmente sono considerati successi, insomma tutta l’umanità scartata dagli altri scrittori, entra nelle pagine di Paolo Giordano.
Il romanzo, non deve il suo successo all’intrigante titolo (del resto coerentissimo con la formazione professionale dell’autore), ma soprattutto all’originalità dei personaggi principali, alla loro triste ed emarginante storia, ai gustosi e precisi piccoli dettagli comportamentali, descritti con grande maestria dal Giordano.
Certamente stupisce che un fisico delle particelle sappia realizzare un suo primo romanzo tanto coerente, interessante, originale che nulla ha da invidiare ad autori ben più smaliziati. Ben meritato il premio e chissà se resterà un’opera prima e ultima o se Giordano ci saprà ancora stupire.
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