Anche i dipendenti dei condomini hanno diritto al Trattamento di Fine Rapporto. Come si accantona? Lo hanno stabilito i giudici.
I condomini hanno bisogno di dipendenti, al fine di organizzare al meglio le esigenze degli inquilini (ad esempio, addetti alle pulizie, giardinieri, portieri). In tal caso, il condominio agisce come un vero e proprio datore di lavoro, con tutti gli obblighi previsti dalla normativa.
I lavoratori, dunque, hanno diritto anche al TFR (Trattamento di Fine Rapporto). Ma in che modo avviene la corresponsione della prestazione, visto che il condominio non ha piena personalità giuridica? Ecco tutto quello che bisogna sapere per far valere i propri diritti.
Chi lavora per un condominio come dipendente deve, innanzitutto, accertarsi che ci sia stata apposita delibera approvata almeno dalla maggioranza qualificata e che venga stipulato il contratto di lavoro tra amministratore e lavoratore.
È, dunque, l’amministratore che assume la responsabilità di datore di lavoro. Al dipendente spetta l’accantonamento del TFR, ossia la prestazione economica riconosciuta al termine del rapporto di lavoro (ai sensi dell’art. 2120 del codice civile e della Legge n. 297/1982). Il TFR va versato non solo in caso di contratto full time, ma anche part time, sia a tempo determinato sia a tempo indeterminato.
Ma cosa succede se l’amministratore non riceve dai singoli condomini le quote di accantonamento del TFR? Si tratta di un problema di non poco conto, perché potrebbero non esserci i fondi necessari per corrispondere la somma spettante ai dipendenti. Questi ultimi potrebbero intraprendere un’azione legale per recuperare i crediti e l’amministratore potrebbe essere chiamato al risarcimento dei danni nei confronti dei singoli inquilini, per violazione dei doveri di diligenza prescritti dall’art. 1130 del codice civile.
Per scongiurare problemi, è prassi presso i condomini creare un fondo cassa o fondo accantonamento, proprio per il versamento del TFR. Secondo la giurisprudenza, nonostante la mancanza di un’apposita previsione normativa, questa usanza è da ritenersi obbligatoria nei bilanci condominiali, a protezione dei diritti dei dipendenti.
La somma va determinata dall’assemblea e le singole quote che spettano ai condomini vanno fissate con cadenza periodica, sulla base del meccanismo di suddivisione delle spese condominiali stabilito dal regolamento o dalla legge, di norma per millesimi di proprietà. L’amministratore, inoltre, deve promuovere il rinnovo annuale dell’accantonamento del TFR, con nuove delibere. In conclusione, la predisposizione di un fondo cassa è la soluzione migliore per evitare problemi con i dipendenti di un condominio.
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