Dalla Corte di Giustizia Europea arriva una sentenza controversa, per chiarire le sorti dei cani dispersi in aeroporto.
Un episodio avvenuto nel 2019 e analizzato dalla Corte di Giustizia Europea è destinato a suscitare clamore. In giudici hanno, infatti, emesso una pronuncia che sta sollevando una serie di polemiche, che esulano dal semplice aspetto normativo e giudiziario, abbracciando anche la sfera etica.
I principali interrogativi pongono l’accento sulla presunta mancanza di una tutela effettiva sia per i proprietari sia per gli animali domestici nel settore dei viaggi aerei. Situazione ritenuta, per molti, inaccettabile, visto che gli animali sono, ormai, parte integrante di moltissime famiglie e, di conseguenza, vanno protetti. Analizziamo la vicenda nel dettaglio.
Il caso in oggetto riguarda una passeggera argentina, Grisel Ortiz, che, presso l’aeroporto internazionale di Ezeiza (Buenos Aires), doveva imbarcarsi su un aereo per Barcellona. La donna non viaggiava sola, ma con la sua cagnolina Mona, tenuta nell’apposito trasportino. Durante i controlli, tuttavia, l’animale si è smarrito e a nulla sono servite le ricerche della polizia aeroportuale, della proprietaria e di molti viaggiatori. La donna ha deciso di chiedere un risarcimento di 5 mila euro alla compagnia aerea Iberia, per il danno morale che le era stato cagionato, visto che la cagnolina era parte integrante della sua famiglia.
La vicenda è stata dapprima analizzata dal Tribunale mercantile di Madrid, che ha dovuto esaminare nel dettaglio la questione della tutela giuridica degli animali domestici legata al trasporto aereo. I giudici spagnoli hanno deciso di adire la Corte di Giustizia dell’Unione Europea, per chiarire se gli animali potessero essere considerati come “bagaglio“, ai sensi della Convenzione di Montreal (la normativa internazionale sulla responsabilità delle compagnie aeree per il trasporto di persone e merci).
La sentenza C-218/24 del 16 ottobre 2025, ha sottolineato che agli animali domestici non può essere attribuita la qualifica di passeggeri e, dunque, in caso di smarrimento trovano applicazione le norme stabilite per i bagagli smarriti. Per i giudici, smarrire il proprio animale è come smarrire la valigia e, di conseguenza, anche l’eventuale risarcimento dovrà tenere conto di tale caratteristica. L’unica eccezione alla regola è consentita nel caso in cui il proprietario, al momento del check-in, compili una dichiarazione speciale sul valore dell’animale contenuto nel trasportino (come succedere per i bagagli con oggetti preziosi).
Al momento, però, i legali della signora Ortiz hanno sottolineato che nessuna compagnia aerea accetta le dichiarazioni di valore per il trasporto degli animali domestici. La situazione, di fatto, lascerebbe i proprietari privi di effettiva tutela. È innegabile la presenza di un vuoto normativo che necessita di essere colmato al più presto.
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