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Il problema dei problemi

Qual è il problema di tutti i problemi?

L'intera vita è una catena continua di problemi da risolvere.

Molti problemi sono di carattere personale, altri coinvolgono la famiglia, altri ancora il paese in cui viviamo ed infine altri riguardano l'intera umanità.

I problemi personali dobbiamo risolverli da soli. Tutti gli altri coinvolgono invece altri individui.

Ma cos'è un problema? Diciamo che un problema è una situazione che consideriamo da superare, da risolvere. Ci sono problemi verso i quali siamo costretti a trovare soluzione perché di vitale importanza (almeno per noi), altri invece che semplicemente ci interessano e che vogliamo affrontare anche se la loro soluzione non è indispensabile alla nostra sopravvivenza.

Sono "problemi" tutte le situazioni negative che ci possono capitare: avere fame o sete, sentirsi in pericolo, non essere in salute, sentirsi soli, non avere soldi per soddisfare i nostri desideri. I problemi a livello familiare possono essere quelli che coinvolgono i rapporti pratici e/o sentimentali con gli altri componenti della famiglia. I problemi sociali possono essere moltissimi e riguardare ancora una volta la sicurezza, lo stile di vita, le minacce alla propria libertà o l'assenza di libertà, l'idea di un futuro incerto o non gradito, un ambiente inospitale, ecc.

In una concatenazione di problemi è indispensabile individuarne la fonte principale.

Affrontare una parte minore dei problemi derivanti da una causa principale comune non risolverebbe la questione. Così come dare un antidolorifico non rimuove la causa di una malattia.

Per localizzare la fonte principale del problema si deve fare una analisi profonda e completa. Ciò richiede sforzo, acquisizione delle necessarie informazioni, elaborazione e sintesi finale con la quale si inquadra il problema nei suoi precisi termini e si formula una possibile e adeguata soluzione.

Spesso noi non svolgiamo in modo corretto i vari passi necessari per affrontare e risolvere i problemi. Questo capita anche verso i grandi problemi che coinvolgono noi personalmente, ma anche molti altri se non tutti gli esseri umani.

Data questa indispensabile premessa, vediamo allora il problema sociale che stiamo attraversando.

La causa primaria della difficile situazione economica in molti Paesi non è dovuta a Mario Monti, perché con o senza il suo governo il problema principale rimarrebbe, dato che sconfina e di molto dai suoi limitati poteri.

Non è la Merkel, per lo stesso motivo.
Non è lo spread, non è il PIL, non è la mancanza di crescita.

Il problema non è Obama, non è qualche posto di lavoro perso, non è la politica, non è la speculazione, non è il debito pubblico, non sono le imprese commerciali.

Ovvero nessuna delle cose menzionate è la causa primaria di tutti i problemi che la razza umana sta attraversando e quindi che anche noi italiani stiamo subendo.

Il vero problema è che nella nostra società entrata nel terzo millenio la struttura è ancora fondamentalmente basata (a livello mondiale) sul SISTEMA MONETARIO, che è in vigore da millenni, ma che ha preso il dominio completo della nostra vita negli ultimi decenni, a causa dell'enorme potere che abbiamo concesso all'alta finanza.

Questo è l'unico grande problema, la causa madre dalla quale si diramano poi e in modo diverso tutti gli altri problemi.

Non affrontando questo tema non si risolve nulla e si precipiterà nella decadenza assoluta, nel perpetuarsi delle ingiustizie, nel divario tra ricchezza e povertà, nella speculazione senza limiti, nel progressivo inquinamento e depauperamento dell'intero pianeta in cui viviamo, in guerre civili e via dicendo. Siccome nessuno sta affrontando la questione in questi termini (salvo un gruppo ancora ristretto di persone) è evidente che il nostro futuro non dà alcuna speranza di miglioramento, se non diffondiamo questo progetto.

Una società fondata sullo scambio di denaro scatena meccanismi incontrollabili, questo ce lo insegna la storia e crea un enorme divario tra le classi dei ricchi e quelle dei poveri. Il denaro condiziona talmente tanto la nostra vita che ne siamo diventati schiavi ed abbiamo lasciato che poche individui al mondo ne potessero gestire il potere ricattatorio e speculativo.

L'espansione dei posti di lavoro è terminata e andrà sempre più contraendosi, in tutto il mondo, anche se c'è ancora qualche paese che si trova in una precedente fase di sviluppo momentaneo.

Ciò è dovuto principalmente al sopravvento della tecnologia applicata ai processi produttivi automatizzati, che hanno soppiantato il lavoro umano.

Un contadino oggi fa il lavoro di 100, un tecnico specializzato gestisce una catena produttiva che sostituisce 1000 operai.

Ma il denaro produce molte altre reazioni negative.

Nessun governo ha la forza di arrestare la speculazione finanziaria, i grandi poteri mondiali, le multinazionali, la produzione di armi, lo sfruttamento dei giacimenti fino al loro esaurimento totale, la deforestazione, gli scempi della pesca, ecc. ecc.

La leva del denaro è lo strumento più forte, quindi l'umanità, resa edotta di questo fatto, DEVE cambiare rotta e imporre un sistema sociale completamente diverso e non più basato sul denaro. Ci dobbiamo liberare da questa schiavitù, senza rinunciare al nostro benessere, anzi, pensando di poterlo migliorare.

Questa soluzione prima dell'avvento della tecnologia non era praticabile. E' da pochi anni che si è aperta una alternativa percorribile e non più utopistica.


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Questo non è l'unico problema del genere umano, ma è sicuramente il più importante e risolvibile. Poi resteranno sempre le gelosie, le invidie, le paure e via dicendo, ma l'agente primario di tutti i mali dell'umanità è individuabile nel potere dato dal denaro, che non ha alcun valore di per sè, ma è stato assunto come simbolo assoluto di potenza, visto che ogni cosa che ci occorre è ad esso vincolata.

Noi dobbiamo sostituire l'elemento più importante della nostra vita, una montagna di carta straccia, con l'ammontare reale di risorse mondiali disponibili per l'umanità.

Tutte le risorse possono essere gestite ed utilizzate in modo scientifico e tecnologico ed essere disponibili in egual misura per essere distribuite a tutti i cittadini del mondo.

Oggi si può fare. Oggi si DEVE fare!

Oggi siamo maturi per adottare misure che riducano al massimo tutte le forme d'inquinamento. Oggi possiamo produrre beni durevoli, di ottima qualità e che sostituiscano i beni progettati per essere buttati in breve tempo, per l'ingordigia del profitto.

Oggi possiamo avere cibo per sfamare 7 miliardi di individui, che hanno tutti gli stessi diritti e la stessa dignità.

Oggi possiamo produrre tutta l'energia che ci serve, ricavandola da fonti rinnovabili e lasciare al petrolio un ruolo circoscritto per prolungarne di molto la durata, in attesa che cessi completamente, insieme al carbone ed altri materiali fossili, d'esserci indispensabile.

Oggi possiamo "ripulire" il nostro pianeta, per sanarne i mali che noi gli abbiamo inflitto e che lo stanno distruggendo.

Oggi abbiamo il dovere di proteggere la natura che ci circonda e che è parte essenziale della nostra sopravvivenza, così come curare tutti i malati del mondo senza chiedere loro di darci in cambio un pezzo di carta con una cifra simbolica.

perché oggi abbiamo la conoscenza. Oggi non possiamo più fare finta di non sapere ciò che l'informazione scientifica continua a metterci sotto gli occhi.

Bruciamo tutto il denaro del mondo! (anzi...ricicliamolo, per farci nuovi fogli di carta pulita su cui scrivere una nuova storia).

Questo ho imparato da Zeitgeist. Per questo vorrei che ogni cittadino del mondo potesse convincersi che questa è l'unica strada che risolverebbe il più grande numero di problemi economici di cui l'umanità attuale è afflitta e che potrebbe liberare le enormi potenzialità del genere umano, donandoci una vita piena di soddisfazioni e di serenità, nel pieno rispetto di ogni diversità.

La prospettiva è quella di una società senza soldi perché organizzata secondo il principio:

"da ciascuno secondo le sue capacità, a ciascuno secondo i suoi bisogni"

 Autore: Enrico Riccardo Spelta
luglio 2012

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