legittima difesa o illegittima vendetta?


Come giudicare un caso di legittima difesa?

ladro in casa

Un tabaccaio uccide un ladro in fuga

Queste riflessioni partono dall'ultimo episodio di furto con uccisione del ladro, considerando la nuova legge sulla legittima difesa (descritta più avanti) e valutando l'affermazione del Ministro degli Interni: "Sono e sarò sempre al fianco dell'aggredito e mai dell'aggressore" (testuali parole).

Non sono uno specialista così come neppure Salvini è un magistrato o un criminologo, quindi esprimo il mio libero pensiero da cittadino comune, autorizzato a votare, come qualsiasi cittadino italiano, compreso chiunque non abbia fatto scuole di alcun genere e non abbia la più pallida idea di chi possa essere la persona più qualificata a ricoprire un incarico governativo, ma che è pronto a seguire chi stimoli i suoi istinti egoistici e primordiali anziché le sue capacità di ragionare e distinguere caso per caso.

Veniamo al fatto

ladro che scappa

La scena del delitto è presumibilmente quella che vede un ladro in strada che fugge con la refurtiva e il proprietario che dal balcone prende la mira in modo molto preciso e spara alla schiena del fuggitivo, colpendolo dritto al cuore.

Se anche tu sei convinto che le cose siano andate più o meno così, passiamo alle valutazioni.

E' legittima difesa un caso del genere?

Certamente abbiamo un ladro da una parte ed una "vittima di un furto" dall'altra.

Ma possiamo dire che la vittima sia stata "aggredita"?

Direi di no, visto che il ladro stava scappando, senza avere avuto alcun contatto con la vittima del furto.

Dunque la vittima è solo un malcapitato a cui è stato sottratto un suo bene.

Si può allora giustificare l'uccisione del malvivente?

Il fatto che il tabaccaio in questione abbia subito altri furti in precedenza serve a modificare le valutazioni dell'accaduto?

Direi ancora di no, perché lo "stato di grave disturbo", che lo assolverebbe, non deriva dal processo istintivo di chi stia temendo per la propria vita e quindi cerchi di difendersi rispondendo ad un attacco.


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La mia conclusione è che questo è il tipico caso di "illegittima vendetta" e non di "legittima difesa".

La sfilata di duemila persone a sostenere le ragioni del tabaccaio confermano l'ipotesi che molta gente ragioni ancora esclusivamente con l'istinto, senza pesare minimamente la gravità di un delitto, contrapposto ad un semplice furto.

Sono due reati molto distanti tra loro -rubare o uccidere- e il ricorso, agevolato dalle parole del ministro, alla vendetta armata con delitto è da Far West, non da paese civile, che lascerebbe alle autorità la cattura e giudizio dei colpevoli.

C'è stata cattiveria, ha preso la mira in modo preciso, non si è limitato a sparare un colpo in aria o al massimo a mirare ad una gamba per fermare la fuga, no, ha cercato il punto preciso del corpo per uccidere quell'uomo e vendicarsi.

Ma la vendetta non è mai la soluzione di nessun problema.

E sorgono anche altre domande, per esempio: cosa ha rubato il ladro?

Solo delle sigarette?

Valgono un delitto?

E' assicurato?

Ha rubato soldi dalla cassa?

Ma come, se il tabaccaio stava in casa, vuoi dire che era tanto sprovveduto da chiudere il negozio lasciando i soldi nella cassa?

Non dispone neppure di un impianto d'allarme e di telecamere?

Domande alle quali si dovrebbero dare risposte per valutare attentamente se il signore in questione, forte dell'appoggio governativo, si fidava solo della sua pistola, sulla quale aveva investito tutto, con la speranza, magari, che prima o poi "gliela avrebbe fatta vedere lui a quei bastardi".

Se quel tabaccaio fosse anche una persona onesta e tranquilla ora avrà nella mente, per il resto della sua vita, il senso di colpa di avere ucciso un essere umano, di cui non sapeva assolutamente nulla, ne del suo presente (perché fa il ladro?) ne del suo passato, che potrebbe giustificare il suo percorso che lo ha alfine portato a delinquere.

La superficialità è pericolosa, ci porta a non sapere affrontare nessuna decisione, non solo nella cabina del voto, ma in tutta la vita!

La frase generica detta da Salvini è grossolana e pericolosa perché incita alla violenza ed alla vendetta, studiata solamente per accattivarsi la stima di gente che non è capace di ragionare e giudicare con la propria testa.

E questo è gravissimo, sempre dal mio modestissimo punto di vista.

Io credo che la strada giusta vada proprio nella direzione opposta, se vogliamo migliorare la società e il nostro modo di combattere le paure.

Le armi sono sempre e solamente strumenti di attacco e di morte.

Il tabaccaio sparando verso la strada avrebbe anche potuto ferire o uccidere una persona innocente col rimbalzo di un suo proiettile.

Con quali rimorsi avrebbe dovuto vivere se così facendo avesse involontariamente ucciso un bambino?

Vorrei sentire i vostri pareri, che potete inserire nel post pubblicato su FB (settemuse).


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La scena del delitto, raccontata dai giornali

Un colpo dall'alto, probabilmente sparato dal balcone di casa, ha raggiunto Ion Stavila alle spalle.

E' morto così il cittadino moldavo di 24 anni freddato nella notte tra giovedì e venerdì a Pavone Canavese, nel corso di un furto a una tabaccheria.

Quanto emerge dall'autopsia, eseguita questa mattina a Strambino dal medico legale Roberto Testi, non combacia con la ricostruzione del tabaccaio.

Il commerciante quindi non sarebbe sceso in cortile durante il furto e non avrebbe sparato dopo una colluttazione con i ladri con il suo Revolver 357, regolarmente detenuto.

Secondo i primi esiti dell'autopsia, la ferita sul petto del moldavo non è il foro di ingresso, ma quello d'uscita del proiettile.

Il ladro sarebbe stato quindi colpito mentre si trovava sul marciapiede, dove è stato trovato già morto dalla polizia.


Cosa cambia con la nuova legge?

la nuova legge su legittima difesa

Roma, 29 marzo 2019 - La difesa è sempre legittima. E' l'assunto centrale del testo della legge approvata ieri in via definitiva dal Senato con 201 sì, 38 no e 6 astenuti.

Ma cosa significa?

La risposta all'aggressione o alle minacce a casa o al lavoro è sempre considerata "proporzionale", quindi sempre giustificata.

Di conseguenza, coloro che rispondono all'aggressore "in uno stato di grave disturbo" non vengono puniti.

Ecco cosa viene stabilito con la nuova legge voluta dalla Lega e con il sostegno del Movimento 5 stelle (Ministro Bonafede e Luigi Di Maio hanno indicato che "era nel contratto"), Forza Italia e Fratelli d'Italia.

L'articolo 1 della legge introduce uno degli aspetti più controversi: la reazione di coloro che difendono se stessi, gli altri o le loro proprietà utilizzando un'arma detenuta legittimamente non viene più messa in discussione e riconosce la risposta "giustificata" e non eccessiva.

L'articolo 2 della riforma modifica l'articolo 55 del codice penale che regola "l'eccedenza negligente". Con il nuovo testo si esclude la punizione a chi si è difeso in "stato di grave disturbo, derivato dall'attuale situazione di pericolo".

Autore: Enrico Riccardo Spelta

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