Un viaggio tra fili di luce e punti di colore: dal Divisionismo italiano al Puntinismo francese, quando arte e scienza si incontrarono per reinventare la pittura
Il Divisionismo è un movimento pittorico sviluppatosi in Italia a partire dall’ultimo decennio del XIX secolo. Si ispira in parte al Pointillisme (o Puntinismo) francese, ma affonda soprattutto le radici nella Scapigliatura Lombarda e nel Decadentismo.
Il Puntinismo nasce invece dall’Impressionismo e ne prosegue lo studio della luce, sfruttando le nuove scoperte scientifiche sul colore. La tecnica francese prevede piccoli punti cromatici accostati che la retina dell’osservatore fonde a distanza, creando tonalità e sfumature luminose.
Con il Pointillisme l’artista applica i colori puri in punti vicini. La retina ricompone tonalità e profondità, come quando guardando un bosco le mille sfumature verdi si unificano da lontano. Questo metodo garantisce luminosità e interessa per il suo fondamento scientifico.
In Italia l’uso del colore puro non nasce da scoperte scientifiche, ma dall’evoluzione antiaccademica della Scapigliatura Lombarda. Qui i pittori abbandonano i contorni rigidi per filamenti irregolari, tratti direzionali che si sovrappongono e si piegano in spirali di luce e colore. È un linguaggio più espressivo e intimo rispetto all’Impressionismo, anticipando in parte il dinamismo del Futurismo.
L’atto ufficiale di nascita è la Triennale di Milano del 1891 con “Le due madri” di Giovanni Segantini, sostenuto dal critico Vittore Grubicy de Dragon. Segantini e Giuseppe Pellizza da Volpedo sono riconosciuti come i maggiori esponenti, mentre Gaetano Previati codifica e sviluppa le regole del movimento influenzando molti giovani pittori lombardi e liguri.
Accanto a tematiche naturalistiche e simboliste, il Divisionismo affronta anche soggetti sociali: la condizione operaia, il lavoro e le ingiustizie della società industriale. Per Segantini la pittura ha persino un valore spirituale e salvifico.
Fra i protagonisti italiani spiccano Giovanni Segantini, Giuseppe Pellizza da Volpedo, Gaetano Previati, Angelo Morbelli, Plinio Nomellini, Filippo Carcano, Carlo Fornara e Umberto Boccioni. Di particolare interesse la scuola ligure con Rubaldo Merello, Cornelio Geranzani, Giuseppe Cominetti ed Eso Peluzzi, insieme alle correnti lombarda e piemontese.
Il termine Puntinismo nasce per descrivere l’opera di Georges Seurat, massimo rappresentante insieme a Paul Signac. Altri nomi legati a questo linguaggio sono Henri-Edmond Cross e Camille Pissarro. Il Puntinismo influenzò profondamente i Fauves e l’avanguardia europea successiva.
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