Nazione: Italia
Anno: 2020
Genere: Drammatico
Regia: Edoardo Ponti
Durata: 94 minuti
Interpreti
Sophia Loren: Madame Rosa
Ibrahima Gueye: Momò
Renato Carpentieri: dottor Cohen
Uscita: ottobre 2020 su Netflix

Trama

Storia triste, tratta dall'omonimo romanzo del 1975 di Romain Gary che era già diventato un film nel 1977, ambientato in Francia.

Questa versione è portata sugli schermi da Edoardo Ponti (figlio di Sophia Loren), che ambienta il tutto in una Bari periferica e povera.

La trama racconta la storia di un bambino senegalese di dodici anni (Momo), ribelle, piccolo spacciatore, senza casa e senza familiari.

Alla vecchia signora Madame Rosa (Sophia Loren), ex prostituta, passata dai campi di concentramento per gli ebrei, che ora tiene in casa sua figli di altre prostitute, viene affidato il giovane Momo, che però è arrabbiato con la vita che nulla gli ha regalato e dalla quale cerca di strappare qualcosa rubando e spacciando.

E' un bambino di strada, molto sveglio e molto furbo, che non conosce i sentimenti, ma solo la ribellione, il rifiuto, la disobbedienza.

Madame Rosa cercherà, senza molti sforzi, di rieducarlo, ma è cagionevole di salute e quindi ancor più fragile del piccolo Momo.

La storia ci mostra il cambiamento in questo giovane che finisce per ritrovare simpatia e affetto provando tenerezza verso la fragilità di questa vecchia donna malata.

Storie di vite difficili, confinate dallo squallore di una società egoista e indifferente alla vita dei più sfortunati.

Non c'è altro nella storia. Piccole manifestazioni di sentimenti materni, dialoghi condizionati dall'ignoranza ed il malessere dei suoi personaggi squallidi.

Naturalmente nella storia non c'è ombra di razzismo, visto che tutti i personaggi appartengono alla stessa sfera di vita miserevole.

Si legge della grande interpretazione di Sophia Loren, che in vero non è il personaggio principale della storia, imperniata sulla vita del giovane Momo.

Ovviamente una Sophia invecchiata, abbrutita, inespressiva, che accantona tutti i ricordi meravigliosi delle sue precedenti interpretazioni.

Non trovo sia un film da Oscar e neppure l'interpretazione di Sophia mi pare all'altezza del premio e delle sue precedenti magnifiche parti.

Al limite premierei la bravura del piccolo Momo, interpretato da Ibrahima Gueye, al suo terzo film.