Rigore prospettico, citazioni classiche e luce reale nel percorso di Mantegna: dal Cristo morto a Madonna della Vittoria, fino al Parnaso e a Minerva che caccia i vizi
Andrea Mantegna, uno dei principali artisti rinascimentali attivi nel nord Italia, nacque a Isola di Carturo (oggi Isola Mantegna) verso la fine del 1430 o agli inizi del 1431.
Ancora bambino, venne accolto a Padova da Francesco Squarcione, artista appassionato di archeologia classica, nella cui bottega acquisì una profonda conoscenza dell’arte antica, elemento che avrebbe definito la sua formazione.
A Padova, dove già la Cappella degli Scrovegni custodiva le opere di Giotto, Mantegna trovò un ambiente fertile per la sua crescita artistica, tra pittori come Paolo Uccello e Filippo Lippi e scultori influenzati da Donatello. In questo clima il suo genio trovò terreno ideale per sviluppare uno stile innovativo e rigoroso.
Con gli affreschi realizzati nella Cappella Ovetari, poi distrutta durante la guerra, Mantegna affermò un disegno incisivo e un uso prospettico straordinario, che donavano monumentalità alle scene e ai personaggi, segnando una vera rivoluzione pittorica.
Nel 1457 ricevette la commissione per il Polittico di San Zeno nella chiesa del Santo a Verona, uno dei suoi capolavori. La scena centrale della Sacra Conversazione è ambientata in un quadriportico classico, dove la cornice reale si prolunga illusoriamente nella struttura dipinta, unendo spazio reale e immaginato. Per armonizzare luce reale e pittorica, fece addirittura aprire una finestra che illuminasse la pala da destra, esattamente come nel dipinto.
Nel 1460 Mantegna fu invitato da Ludovico Gonzaga a Mantova, dove divenne pittore di corte. Qui lavorò alla celebre Camera degli Sposi nel Palazzo Ducale, un ciclo di affreschi con prospettiva unica e fonte di luce coerente con quella reale, terminato intorno al 1474.
Durante la permanenza mantovana dipinse numerosi ritratti di corte e piccole tavole oggi sparse nei musei di tutto il mondo. Tra le opere principali figurano La morte della Vergine (1461, Museo del Prado) e l’Adorazione dei Magi (1462), parte del cosiddetto Trittico degli Uffizi.
Nei suoi dipinti ricorrono frequentemente elementi architettonici e scultorei classici, come nel celebre San Sebastiano (1480, Louvre). Al periodo 1480-1490 risale il Cristo morto, capolavoro conservato alla Pinacoteca di Brera, noto per la sua prospettiva audace e innovativa.
Dopo due anni trascorsi a Roma presso la corte papale, Mantegna tornò a Mantova e nel 1495 dipinse la Madonna della Vittoria, commissionata da Francesco Gonzaga per celebrare la vittoria di Fornovo. Due anni più tardi realizzò la Madonna di Trivulzio per la chiesa di Santa Maria in Organo a Verona.
Per Isabella d’Este eseguì due tele a soggetto mitologico, Il Parnaso e Minerva che caccia i vizi (1497), seguite dalla Favola del dio Como, rimasta incompiuta per la sua morte, avvenuta a Mantova il 13 settembre 1506.
Biografia ed esposizioni di Dulbecco Gian Paolo Nasce a La Spezia il 12 settembre 1941.…
Tutti i benefici della dieta mediterranea, il modello alimentare riconosciuto dall’UNESCO come patrimonio immateriale dell’umanità.…
Esplora i temi e le tecniche dell'arte di Hunt William Holman, un protagonista del movimento…
Dalla casa di Via Cavour alla ribalta internazionale: la vita e l’arte di Mario Mafai,…
Riccardo Zandonai, compositore italiano, nacque a Rovereto in provincia di Trento nel 1883 da famiglia…
Biografia e vita di Sirani Elisabetta (Italia 1638-1665) Elisabetta Sirani, pittrice Barocca italiana ed una…