Biografia e vita di Jan Michel Basquiat (USA 1960-1988)


Foto di Jean Michel Basquiat

Jan Michel Basquiat è stato uno dei graffitisti più discussi degli anni '80, protagonista, con K. Haring, del graffitismo statunitense e figura artistica leggendaria.

Nato il 22 dicembre 1960 a Brooklyn, da padre haitiano e madre portoricana; a sette anni si trasferisce con il padre, dopo che i genitori hanno divorziato, a Manhattan.

Presto con un gruppo di amici comincia a dipingere sui muri di New York, la sua impronta confusa e colorata, la parola, ormai entrata nei dizionari dell’arte: “SAMO”, “SAme Old Shit”, cioè, “la solita vecchia merda”.

Per tre anni con l'amico Al Diaz, Jan Michel Basquiat, traccia graffiti firmati con la loro sigla, spruzzano su muri per le strade di New York e sui vagoni della metropolitana.

Acquistando piena consapevolezza della propria vocazione artistica, Jan Michel Basquiat inizia a passare dai muri alle tele, esprimendo una realtà multirazziale, di conflitto, dove vivono tormentate figure primitive.

Nonostante il sodalizio artistico con Al Diaz abbia un grande successo underground, la coppia, ormai convinta di avere aspirazioni artistiche differenti, si scioglie nel 1978, affiggendo ai muri di Manhattan l'annuncio "SAMO IS DEAD".



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Dichiarata conclusa l'esperienza SAMO, nei primi anni Ottanta, Jan Michel Basquiat incontra Keith Haring, che diventa suo consigliere, ma espone e lavora soprattutto con Andy Warhol.

Fotografia di Jean Michel Basquiat

I lavori di Jan Michel Basquiat si spostano dai muri a tele e legni, di misure più normali, rispetto alle immense pareti sulle quali si era espresso fino allora, Basquiat utilizza parole, inserite nei dipinti come parte integrante o come sfondo, cancellate, a volte, per attrarre l'attenzione dello spettatore.

Pochi mesi prima di morire (morirà il 12 agosto 1988 a 27 anni), Basquiat dipinge "Cavalcando la morte", un quadro in cui la solita figurina nera domina uno scheletro bianchissimo che cammina a quattro zampe, che ancora oggi colpisce l’osservatore per l’incombenza di una fine che il pittore sente non più rinviabile.

Jan Michel Basquiat è morto giovanissimo, per overdose, anche, se negli ultimi tre anni di vita, ha tentato più volte la via della disintossicazione.


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