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Adriana Lecouvreur video dell'opera completa



ADRIANA LECOUVREUR opera lirica di Francesco Cilea

Il vero nome era Adrienne Couvreur, nata nel 1692. Di umili origini, quando cominciò ad affermarsi nel teatro aggiunse un "Le" al suo cognome e divenne poi una grandissima attrice drammatica che il pubblico della Comèdie Franà§aise applaudì per molti anni nelle sue interpretazioni delle opere di Corneille, Racine, Crebillon e Voltaire.

Affascinante donna di talento, le furono attribuiti molti amori tra cui quello con Maurizio di Sassonia e forse anche con Voltaire.

Morì nel 1730 per una grave infezione, ma la leggenda dice che fu avvelenata da una collega invidiosa .

Adrienne fu sepolta in una fossa comune, come del resto era d'uso per i non nobili, senza alcun rito religioso.

Adrienne Couvreur

L'editore Edoardo Sonzogno affidò al giovane compositore Francesco Cilea (1866 - 1950) l'elaborazione musicale della storia di Adrienne, che aveva certamente tutte le carte in regola per diventare un successo teatrale al pari di quello ottenuto dallo stesso musicista con "L'Arlesiana" (opera che aveva portato alla fama Enrico Caruso).

Ispirato dall'interessante personaggio dell'attrice francese, Cilea scelse di elaborare l'ultimo periodo di vita di Adriana, che nell'opera morirà "romanticamente" per aver annusato violette avvelenate.

Il compositore calabrese volle sperimentare una sorta di teatro e l'opera si apre nel Foyer della Comédie Franà§aise al momento in cui, prima della rappresentazione, gli attori si preparano e le attrici si truccano.

L'ingresso in scena di Adriana culmina nella celebre aria "Io son l'umile ancella del Genio creator", assai significativa del carattere più intimo del personaggio stesso.

Il personaggio di Adriana, che attirò le più celebri attrici tra cui Sara Bernhardt ed Eleonora Duse, nella versione musicale è stato interpretato da grandissime interpreti, tra cui: Renata Tebaldi, Mirella Freni, Rajna Kabaivanka e Magda Olivero.


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Arie e brani celebri

Io son l'umile ancella, romanza di Adriana (Atto I)
La dolcissima effigie, romanza di Maurizio (Atto I)
Ecco il monologo, romanza di Michonnet (Atto I)
Acerba voluttà, aria della Principessa (Atto II)
L'anima ho stanca, romanza di Maurizio (Atto II)
Non risponde... Aprite!, duetto di Adriana e la Principessa (Atto II)
Giusto Cielo! che feci in tal giorno?, monologo di Adriana (Atto III)
Intermezzo sinfonico (Atto IV)
Poveri fiori, romanza di Adriana (Atto IV)
No, la mia fronte, duetto di Adriana e Maurizio (Atto IV)

Trama dell'Adriana Lecouvreur di Francesco Cilea

I personaggi:
Adriana Lecouvreur (Soprano)
il principe di Bouillon (Basso)
La principessa di Bouillon (Mezzosoprano)
L’abate di Chazeuil (Tenore)
Maurizio (Tenore)
Michonnet (Baritono)
Mlle Dangeville (Mezzosoprano)
Mlle Jouvenot (Soprano)
Poisson (Tenore)
Quinault (Basso)
Un maggiordomo (Tenore)

Atto I

Adriana Lecouvreur 1

Nel foyer della Comédie-Franà§aise.

Sta per iniziare una rappresentazione teatrale e il direttore di scena Michonnet corre qua e là per accontentare tutti.

Entra il principe di Bouillon, protettore della celebre attrice Duclos, seguito dall'abate Chazeil.

Essi intrattengono due giovani attrici finché entra Adriana, che declama alcuni versi del Bajazet (una tragedia di Racine) per ripassare la parte di Rossana, che dovrà interpretare di lì a poco.

Il principe chiede della Duclos e Michonnet gli riferisce che si trova nel suo camerino intenta a scrivere un biglietto.

Il principe, che sospetta di lei, chiede all'abate di farsi consegnare il biglietto ad ogni costo.

Michonnet, rimasto solo con Adriana della quale è innamorato, le dice, con l'intenzione di dichiararsi, che ha deciso di sposarsi avendo ricevuto una piccola eredità.

Adriana però, che non immagina nulla, confida all'amico che anche lei è innamorata e che l'amato è un alfiere del conte di Sassonia che quella sera sarà in teatro ad ascoltarla recitare.

Michonnet se ne va mortificato ed entra l'uomo che Adriana attendeva: è Maurizio, in realtà il conte di Sassonia in persona e non un semplice alfiere come l'attrice aveva inteso.

Egli non vuole ancora svelarle la sua identità e dice di aver bisogno di protettori molto importanti.

Adriana si offre di parlarne al conte di Sassonia e Maurizio si congeda dandole appuntamento a dopo lo spettacolo.

Adriana gli offre un mazzetto di viole e Maurizio si dirige verso il suo palco.

L'abate nel frattempo porta al principe la lettera della Duclos.

E' un appuntamento politico, per quella stessa sera stessa, nel solito villino, e la lettera deve essere consegnata nel palco del conte.

Il principe dunque crede che la Duclos abbia dato un appuntamento al conte nel villino che egli stesso le ha messo a disposizione.

Invita pertanto un gruppo di amici a cena al villino in modo da sorprendere la Duclos, ma i presenti si burlano del principe, poiché sanno che la lettera della Duclos è stata scritta per conto della moglie, la principessa di Bouillon.


Atto II

Adriana Lecouvreur 2

Il nido della Grange-Batelière, una villetta della Duclos.

Nel nido della Duclos, la principessa di Bouillon aspetta trepidante Maurizio (Acerba voluttà), che si presenta in ritardo.

La principessa passa subito ai fatti: nemici potenti contrastano l'ascesa del conte al trono di Polonia e vogliono l'arresto del pretendente.

Maurizio, sentendo ciò, preferirebbe partire, ma la principessa lo trattiene, avida di lui.

Maurizio tenta di replicare (L'anima ho stanca) e per non uscire dalle sue grazie finge che le viole ricevute in dono da Adriana siano un omaggio per la principessa.

Improvvisamente arriva il principe, convinto di sorprendere la Duclos.

La principessa si nasconde in una stanza buia mentre il principe, ormai stanco della Duclos, dice al conte Maurizio che gliela cederebbe volentieri, e gli stringe la mano.

Mentre l'abate prepara il salone per la cena, giunge Adriana che incontra sorpresa Maurizio; i due si scambiano nuove promesse d'amore.

Ma il malefico abate rivela ad Adriana la presenza di una rivale, che lascia intendere essere la Duclos.

Maurizio, però, convince Adriana della sua innocenza e la supplica di aiutare la donna chiusa nella stanza ad uscire dal nascondiglio, coprendone la fuga col buio assoluto.

Adriana esegue: nel buio le due donne non si vedono, e la Principessa, riconoscente, cerca di scoprire l'identità della sua salvatrice, ma Adriana, divisa tra l'amore per Maurizio e la gelosia, cerca di schermirsi.

Il suo silenzio accende la Principessa prima di sdegno nobiliare e poi di gelosia: Maurizio non avrebbe affidato l'incarico di salvarla se non fosse stata a lui particolarmente cara, e teme in Adriana una sua rivale.

Le due donne rivendicano i propri diritti sul Conte, ma l'improvviso arrivare di qualcuno fa partire la Principessa, che, fuggendo, perde un braccialetto che viene raccolto e consegnato infine ad Adriana.


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Atto III

Adriana Lecouvreur 3

A palazzo Bouillon, prima di uno spettacolo in cui sarà presente Adriana, la principessa è turbata: chi era la misteriosa salvatrice?

Non appena entra la Lecouvreur, la principessa crede di riconoscerne la voce e, con astuzia, racconta a mezzo tono che Maurizio è stato ferito in duello.

Adriana impallidisce, ma si rallegra quando vede Maurizio sano e salvo in sala.

La principessa ha però capito che era lei la sua salvatrice.

Anche Adriana è colta da dubbi e crede di aver riconosciuto la voce della principessa: era lei la fuggitiva?

Mentre viene eseguito un balletto di stile classico (Il giudizio di Paride), tutti si domandano di chi fosse il braccialetto rinvenuto nel nido della Duclos.

Adriana e la principessa alimentano i pettegolezzi con le loro insinuazioni (E' quella dama di certo) fino a quando Adriana non mostra il braccialetto della Principessa, che viene riconosciuto dal Principe.

Non vi sono più dubbi circa l'identità delle due dame.

La Principessa chiede che Adriana reciti qualcosa.

L'attrice declama il "monologo del richiamo" dalla Fedra di Racine e, sulle ultime parole (come fanno le audacissime impure cui gioia è tradir) indica la Principessa, che giura di vendicarsi mentre il pubblico applaude.

Atto IV

Adriana Lecouvreur 4

La casa di Adriana.

Adriana da molto tempo ormai non recita più.

Riceve una visita degli amici attori che la invitano a tornare con loro.

Ella acconsente.

Subito dopo le viene consegnato un cofanetto inviato da Maurizio: contiene un mazzetto di viole.

Adriana le annusa ma poi, immaginando che Maurizio con quel gesto intenda renderle le viole che ella per prima gli donò, in un gesto d'ira le getta tra le fiamme (Poveri fiori).

Subito dopo riceve la visita di Maurizio e di Michonnet.

Il conte e Adriana si rinnovano le promesse d'amore, ma improvvisamente la cantante impallidisce, delira, e infine muore sotto gli sguardi disperati di Maurizio e Michonnet.

Le violette nel cofanetto erano avvelenate.

Ma non è Maurizio ad averle mandate: giungevano dalla principessa di Bouillon!

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