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Folletti, Fate e Gnomi tra mistero e magia: Il Racconto degli Elfi nella Mitologia Tedesca

Chi sono i Folletti?

La parola “folletto” ha un’etimologia che risale al latino medievale. Deriva infatti dal termine latino “folletum”, che significa “bosco”, “foresta”. Da qui, si svilupparono diverse sfumature di significato nel corso del tempo. Inizialmente, il termine “folletto” indicava una creatura mitologica o spirituale legata alla natura, spesso associata ai boschi e alle foreste.

Successivamente, il concetto di “folletto” si trasformò nel folklore europeo in creature più piccole, spesso descritte come spiriti o creature fatate, che potevano essere sia benevole che malvagie, a seconda della tradizione culturale. La parola “folletto” è stata utilizzata in molte lingue europee per indicare queste figure, come ad esempio “goblin” in inglese, “kobold” in tedesco e “lutin” in francese.

Nelle profonde radure delle foreste tedesche dimorano creature misteriose, avvolte dalla magia e avvolti nel velo dell’oscurità. Gli elfi, esseri leggendari della mitologia tedesca, incantano le menti e i cuori con la loro bellezza eterea e la loro saggezza millenaria. In questa immersione nel folklore germanico, esploreremo i segreti e le meraviglie degli elfi, scoprendo le origini affascinanti di queste affascinanti creature. Dai racconti popolari alle antiche leggende tramandate di generazione in generazione, seguiremo il sentiero che porta alla comprensione di questi esseri magici. Proveremo a svelare il velo di mistero che avvolge gli elfi, gettando luce sui tratti distintivi della loro presenza nella mitologia tedesca e la loro influenza duratura sulla cultura contemporanea. Benvenuti in un viaggio incantato alla scoperta del fascino intramontabile degli elfi nella mitologia tedesca.

Folletto del bosco

Dove stanno folletti, gnomi e fate?

I boschi e le foreste sono magici luoghi dove vivono, si nascondono, giocano, fanno dispetti, piccoli esseri misteriosi ai quali sono legate credenze e storie fantasiose.

Miti e leggende li descrivono fin nei minimi dettagli, possono esseri bizzarri, benevoli o malevoli a seconda dei sentimenti che le persone nutrono nei loro confronti.

Abitano nelle corolle dei fiori, sotto gli ombrelli picchiettati di bianco dei funghi, tra le rocce muscose, fra i rami degli alberi.

Le foglie degli alberi sussurrano antichi segreti che nelle credenze popolari italiane e di molti altri popoli europei, appartengono ai folletti che costituiscono un popolo a sé. Il loro aspetto in genere è buffo.

Folletti, Fate, Gnomi ed Elfi

Sono di piccolissima statura, agilissimi ed irrequieti, vestiti di un abito scarlatto con un berrettino a sonagli, spesso formato da un fiore di digitale e portano scarpette di cristallo.

A volte vivono nell’aria, altri amano la danza e la musica.

Nei loro rapporti con gli uomini possono essere benevoli e servizievoli se ben trattati, mentre si vendicano, in modi spesso comici, di chi li offende compiacendosi di giocare brutti e simpatici scherzi.

I folletti non amano farsi vedere. Svaniscono come se fossero fatti di fumo, non hanno l’ombra se visti alla luce del sole e non lasciano orme sulla terra quando camminano.

Molte persone li scambiano per fuochi Sacri.

Si dice che quando i contadini che vivono in montagna si dimenticano di lasciare qualcosa da mangiare per i folletti che proteggono le mucche al pascolo, questi si divertono ad intrecciano le code degli animali in modo così stretto che il nodo non si può sciogliere, ma solamente tagliare!

Tipologie di folletti

Leprecauno: Folletto Irlandese

Folletti del mare: sono vestiti di azzurro.

Compaiono nei riflessi delle onde, cavalcano i delfini e vivono nascosti sulle navi.

Sono in grado di avvistare pericoli prima degli uomini e aiutano nelle tempeste del bosco, della montagna.

I folletti del bosco: sono vestiti con pantaloni e casacca verde, stivaletti a mezza gamba e cappello con lunga piuma.
I folletti sono molto gelosi del luogo dove vivono e lo proteggono da persone dannose: spengono il fuoco attaccato dai piromani e aiutano gli animali a scappare da lacci e trappole.

Disegno di Folletto del bosco

I folletti della montagna: vivono nelle grotte e nelle baite.
Aiutano i montanari a preparare il formaggio e controllano le capre. Scolpiscono strani disegni sulle rocce.

Questi folletti amano ballare con le fate sotto I raggi della luna.

Coboldo: Nella mitologia popolare tedesca, Coboldo è un folletto bizzarro che si diverte a ordire scherzi di cattivo genere.

Gnomo raffigurato in statuine di legno o di cera, che si rendeva utile in vari modi agli abitanti della casa, richiedendo però dei doni, in mancanza dei quali diventava vendicativo.
Con il nome Coboldo, nelle leggende nordiche, venivano spesso indicate le fate.

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Chi sono le fate?

Fate: Illustrazione di Brian Froud

La parola “fata” deriva dal latino “fatum”, che significa “destino” o “profezia”. Inizialmente, nel contesto latino, “fatum” indicava un decreto divino o una sentenza pronunciata dagli dei, spesso associata al destino umano. Nel corso del tempo, il termine “fatum” ha sviluppato sfumature di significato che includono anche il concetto di “fata” come essere soprannaturale associato alla determinazione del destino umano.

Il concetto di “fata” nel folklore europeo si è poi evoluto per indicare creature femminili fatate, spesso descritte come bellissime e dotate di poteri magici. Le fate sono diventate figure importanti nelle tradizioni popolari, nelle leggende e nelle fiabe di molte culture europee, dove sono spesso rappresentate come esseri che possono influenzare il destino delle persone.

Quindi, mentre l’etimologia della parola “fata” è legata al concetto di “destino” o “profezia”, nel folklore europeo la parola è diventata associata a creature fatate e magiche che giocano un ruolo significativo nelle narrazioni popolari.

Le fate sono esseri soprannaturali che si mescolano agli uomini presenziando alla loro nascita per conferire loro doti più o meno favorevoli ed influenzandone l’esistenza con influssi benevoli o malevoli.

Fate: illustrazione di Brian Froud

Ad es. le Moire (dal greco Moira, destino) o Parche, della tradizione classica, diventate le Tria fata di Ausonio; le Norne, della tradizione nordica, come di nordica memoria sono Troll, Elfi, Coboldi, ecc…

Oberon e Titania, personaggi della commedia “Sogno di una notte di mezza estate” di William Shakespeare, sono considerati il re e la regina delle fate.

Lo scrittore W. B. Yeats, nella sua raccolta “Irish Faery and Folk Tales” (1893) scrive: “Non crediate che le fate siano sempre piccole. In loro tutto è capriccio, perfino le dimensioni.

A quanto pare assumono qualsiasi forma o dimensione piaccia loro. La loro occupazione principale consiste nel banchettare, lottare, fare l’amore e suonare una musica bellissima.

Fra loro c’è una sola persona industriosa, il lepra-caun, il calzolaio”.

Secondo la maggior parte degli storici delle tradizioni popolari, le fate esistono fin dall’antichità e potrebbero essere gli ultimi residui degli antichi abitatori dell’ Irlanda, i Thuatha De Danan.

Il regno delle fate ha una propria gerarchia di re, regine e capi, che si radunano in posti speciali chiamati raths. Le fate sono amiche degli esseri umani se vengono rispettate e non sono disturbate.

Se si arrabbiano, hanno il potere di stregare o di lanciare frecce di fuoco che paralizzano uomini e animali.

Esiste perfino un gruppo di fate maligne chiamate Lianhan Sidhe.

Tra i più famosi disegnatori ed illustratori delle fate, del loro mondo incantato e di libri di favole ci sono: Brian FroudJames BrowneDuncan CarseArthur RackhamEdmund DulacWarwick Goble.

Tipologie di fate

Silfidi

In Irlanda il popolo delle fate viene chiamato Daoine Sidh (in gaelico). Esistono diverse varietà di fate.

Fate dell’aria.
Chiamate Slyphs o spose del vento.

Hanno la capacità di tramutarsi velocemente e possono apparire come esili e leggiadre fanciulle.

Indossano morbidi abiti verdi o rossi. E’ facile vederle tramutate in uccelli.

Le Comeles sono le responsabili del fenomeno della nebbia e della foschia. In genere sono sempre invisibili.

Fate dell’acqua.

Le fate Nixies sono di tradizione germanica. Vivono nei laghi e ruscelli, assomigliano agli umani dalla vita in su’, ma hanno la coda di pesce.

Le Ninfee. Presso i greci erano demoni femminili della natura.

Donne giovani e belle, alle volte mortali, altre volte immortali, le ninfee personificano le forze divine dei monti, dei boschi e degli alberi, delle acque, dei luoghi e anche di città e stati.

Fanno parte del seguito di divinità maggiori e hanno una parte importante nella mitologia, a causa dei loro amori con uomini e Dei.

Si distinguono a loro volta in ninfee delle acque, del mare, dei monti, degli alberi, valli e boschi. Sulla testa portano un diadema chiamato ninfale.

Belle, innocentemente nude o ricoperte da leggeri veli, dimorano nei campi e nei boschi, nelle fonti e nei fiumi. Nutrici di infanti o protettrici di giovinette, mutano la loro abituale benevolenza in ostilità, quando vengono colte da occhi indiscreti.

In quei casi si vendicano apparendo dalle acque di una fonte a un uomo mandandolo fuori di senno, in preda a follia profetica.

Personificano la forza naturale che si manifesta in una fonte, in un fiume, in una selva, in una grotta, su di un monte. Amano sedersi sui sassi dell’argine di un fiume o di un ruscello e stare ore a pettinarsi i loro lunghi capelli.

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Le Ondine e le Silfidi

Quest’ultime corrispondono agli spiriti femminili.

Fate dell’acqua, le silfidi conoscono il futuro, il passato, ma non il presente. Sono avvolte in vesti d’argento, nascoste in cespugli di rose bianche e cantano dolcissime nenie, ma se sorprese spariscono all’ improvviso e con loro anche il cespuglio di rose bianche.

Le Pelne sono creature dell’ acqua trasformate da un incantesimo in bellissime colombe.

Fate della terra

Driadi

Pixies sono apparsi per la prima volta nelle storie della tradizione inglese.

Molte persone ritenevano che i pixies fossero le anime dei bambini morti prima di essere battezzati.

Indossano vestiti verdi, vivono nelle rocce, ma amano entrare nelle case degli umani e pizzicare le fanciulle che non tengono le case pulite.

Driadi

Nella mitologia greca, ninfa dei boschi e in generale degli alberi. In origine le driadi erano propriamente le ninfe delle querce, come rivela il loro nome (dryas, quercia).

Vivono nei boschi e ne incarnano la forza e il rigoglio vegetativo. A differenza delle amadriadi, non fanno corpo con gli alberi ma possono muoversi liberamente, danzare e unirsi anche con semplici mortali. Sono raffigurate come belle e giovani donne, con la parte inferiore della persona terminante in una sorta di arabesco che imitava un tronco d’albero.

Fate del fuoco

Le Fiammelle. Si presentano di solito come piccole scintille o piccole palle di fuoco in grado di cambiare le loro dimensioni a piacimento. A volte si presentano anche sotto forma di lucertola.

Si racconta anche che senza queste entità il fuoco non esisterebbe in quanto è proprio il loro intervento a dare origine alla piccola scintilla che poi diventerà fuoco.

Il loro aiuto può essere richiesto, ma potrebbe essere maldestro, in quanto non hanno la capacità di percepire il risultato delle loro azioni e bisogna stare attenti perché anche la fiammella più piccola potrebbe generare un fuoco tremendo.

Gnomi, Elfi e Trolls: Tipologie e abitudini

Lo gnomo

Gli Gnomi: sono simpatici abitanti dei boschi!

Sono esseri molto piccoli: al massimo raggiungono i 15 cm. Vivono nei boschi e cercano di stare nascosti dalla vista degli uomini, ma non per paura: uno gnomo è sette volte più forte di un uomo.

Quando sono adulti, i maschi hanno una lunga barba bianca e le femmine portano due belle trecce bionde, che però spariscono sotto un fazzoletto dopo che si sono sposate. Il loro abbigliamento preferito: una giacchetta legata con una cintura, pantaloni pesanti e degli stivaletti invernali, oltre all’immancabile cappello rosso a punta! Le donne invece portano dei bei vestiti ricamati e un cappello verde, sempre a punta.

Folletti, Fate, Gnomi ed Elfi: Il troll

Trolls: nella tradizione popolare scandinava, sono giganti o nani e abitano boschi e montagne.

Generalmente malevoli nei confronti degli uomini, i trolls nelle fiabe custodiscono spesso tesori e sono descritti come artigiani abilissimi.

Nella mitologia nordica, è uno spirito folletto dei boschi e dei monti, custode di tesori. La loro natura è comunque maligna.

Gli Elfi

Il loro antico nome nordico è alfr e indica i geni della mitologia nordica, simbolo delle forze dell’aria, del fuoco, della terra e dei fenomeni atmosferici in generale. Sono spiriti capricciosi, talvolta benevoli, talvolta malevoli, ma dotati di una terribile potenza.

Gli elfi maschi sono spesso deformi come gli gnomi. Le loro compagne, al contrario, sono esseri graziosi.

In origine pare che gli elfi siano stati concepiti come anime di defunti, poi furono venerati anche come potenze che favorivano la fecondità.

Di qui la distinzione, nella mitologia nordica, fra Dokkalfar, “elfi delle tenebre”, e Liosalfar, “elfi della luce”.

Vedi anche:

Disegni di elfi da colorare
Sfondi desktop fantasy

Illustratori fantasy

One thought on “Folletti, Fate e Gnomi tra mistero e magia: Il Racconto degli Elfi nella Mitologia Tedesca

  1. Buon giorno. Scusate la mia richiesta: l’immagine dello gnomo sul vostro sito, è scaricabile e utilizzabile gratuitamente per illustrare un mio libro di favole dove il protagonista è uno gnomo? Grazie per la vostra risposta a breve.
    Roberto Maria Curletti – Asti

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