foto corrente arte concettuale

Cos'é l'Arte Concettuale

L'arte concettuale

Apparsa in Europa intorno agli anni 1960, si opponeva alle forme d'arte fino allora conosciute, che venivano giudicate ed apprezzate dalla società contemporanea, in base alle qualità dell'opera stessa e nella sua capacità di suscitare emozioni.

Gli artisti appartenenti a questa nuova corrente, sostenevano che l'arte non risiede nell'aspetto delle opere realizzate, ma nell'idea, nella parola o nel pensiero percorso per realizzare tale opera.

Le premesse più dirette dell’atteggiamento concettuale possono essere individuate soprattutto in alcuni movimenti in via di definizione già negli anni 1950 e agli inizi degli anni 1960: il New Dada e la Minimal Art.

Il primo esempio di Arte Concettuale

Arte Concettuale

Arte Concettuale - Joseph Kosut

Il primo artista ad aver usato la definizione "concettuale" per definire il suo programma artistico è stato l'artista americano Joseph Kosuth.

Una delle sue opere più famose, che spiega bene il concetto di Arte Concettuale, fu «Una e tre sedie», in cui l'artista espone una sedia vera, un’immagine fotografica e la parola scritta: "sedia".

Con questo, Joseph Kosuth, suggerisce allo spettatore la riflessione sul rapporto che lega l'oggetto reale alla sua immagine ed alla definizione logica della parola.

L'opera reale, la sedia, non suscita emozioni diverse dalla sua fotografia o dalla parola che la definisce; è una sedia in tre rappresentazioni diverse.

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I vari nomi dell'Arte Concettuale

Arte Concettuale  - Tortura e Morte Duchamp

Arte Concettuale  - Orinatoio - Fontana - Duchamp

Gli artisti precursori dell'Arte Concettuale si trovano nella Corrente francese Dada interpretata da Marcel Duchamp, Man Ray e Francis Picabia che portano in primo piano il pensiero ed il concetto rispetto all’impatto visivo ed emotivo dell'opera d'arte.

L'arte Concettuale inizia alla metà degli anni 1960 e si esaurisce alla fine degli anni 1970, durando appena una quindicina d’anni risultando però una delle fasi più salienti dell’arte contemporanea.

Nel 1961, appare in Inghilterra la corrente Fluxus che nella evoluzione della sua filosofia trasforma "tutto è arte” in “non-arte” ed in “anti-arte”, portando gli artisti verso la totale libertà dallo status dell’arte.
Da questi primi movimenti si fanno largo  l'Arte Povera, la Body art, la Land Art o Earth Art,  la Narrative Art, l’Environment .

Sul finire degli anni settanta, l'arte concettuale assume un ruolo di primo piano grazie al movimento Art & Language che realizza una profonda contaminazione fra musica e le arti visive.

Le caratteristiche dell'Arte Concettuale

L'arte concettuale ha abbandonato presto tela e pennelli per occuparsi di oggetti e composizioni che nulla hanno a che fare con il concetto o l'estetica dell'Arte espressa e riconosciuta nell'ambito delle Arti Visive.

 Arte Concettuale  - Narrative Art - Rockwell

Ma poiché ogni "artista" ha potuto mettere in mostra sé stesso e le sue idee, utilizzando qualsiasi elemento solido, liquido, oltre agli spazi vuoti o pieni, è difficile trovare elementi comuni fra di loro oltre ciò che negano.

In effetti tutti questi artisti hanno un punto in comune che emerge prepotentemente dalle loro opere:
il gusto per l’abiezione e per l’orrore, il fascino per i fluidi corporei, il sangue, il liquido seminale, l’urina, gli escrementi, il muco nasale, l'effetto ipnotico per l’automutilazione o la mostruosità, allineandosi tutti all'estetica del disgusto, unico dato caratteristico dell'evoluzione dell'arte concettuale.


Gli interpreti dell'Arte Concettuale

Gli studiosi d'arte, hanno diviso le esperienze concettuali in due gruppi principali: quelle legate al "pensiero" e quelle legate all"evento".

Nel primo caso hanno raggruppato artisti la cui attività, seppur legata alla produzione di opere concrete, le pone come messaggio prettamente intellettuale.

Nel secondo caso rientrano quelle esperienze artistiche che non producono opere, ma solo eventi temporalmente limitati, la cui traccia rimane solo nella testimonianza, fotografica, filmica o altro, dell’evento stesso.

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Breve lista di artisti corrente CONCETTUALE

Pollock, Jackson
Medardo, Rosso
Ceccobelli, Bruno
Kosuth, Joseph
Pistoletto, Michelangelo
Boetti, Alighiero
Man, Ray
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Arte povera

Arte Povera e Narrative Art

Arte Povera - Roberto Lacentra

Gli artisti che esprimono la concettualità producendo opere concrete, sostenute da messaggi decisamente intellettuali, appartengono alla corrente "Arte Povera" ed alla "Narrative Art".

Con il termine "Arte Povera" si fa riferimento agli artisti italiani Mario Merz, Alighiero Boetti, Jannis Kounellis, Luciano Fabro, Michelangelo Pistoletto, Gilberto Zorio, Gina Pane e altri presentati per la prima volta nel 1967 dal critico Germano Celant.

Alla "Narrative Art" o Artlex, che utilizza testi scritti e immagini fotografiche per costruire racconti dove i testi narrano una storia, mentre le foto ne narrano un’altra, appartengono gli americani Bruce Nauman e Lawrence Weiner, il tedesco Joseph Beuys e l’italiano Giulio Paolini.

L'Happening nell'arte concettuale

Arte Concettuale -  Performance - Light Art

In questa categoria di artisti si possono includere gli artisti e i movimenti la cui attività si esprime soprattutto attraverso "happening" e "performance".

Precedentemente altre correnti artistiche erano ricorse all’arte come spettacolo: i Futuristi, con le loro "Serate futuriste", subito seguiti dai Dadaisti del "Cabaret Voltaire".

L'artista più vicino alla corrente concettuale è da individuarsi nell'americano Jackson Pollock, la cui pittura avveniva con una gestualità che, indipendentemente dal prodotto finito, già aveva valenze spettacolari ed estetiche.
Arte Concettuale - Land Art


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La Body Art e la Land Art

Con "Body Art" si indica la corrente concettuale in cui gli artisti utilizzano se stessi in prima persona nell’evento proposto.

Negli anni Settanta, queste performance tendevano a shoccare gli spettatori ferendosi o infliggendosi dolore.

Con il termine "Land Art" si indicano esibizioni di durata limitata, che, come le altre performance, lasciano solo una traccia documentaria alla fine del loro accadere.

Il caso più emblematico è quello dell’artista bulgaro Christo, divenuto famoso per avere completamente "impacchettato" monumenti di grande dimensioni.

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